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L’estensione dell’uso del green pass è ormai dietro l’angolo. Il governo deciderà quante limitazioni assegnare ai non vaccinati al massimo entro una settimana. Dopodiché la vita cambierà ancora, anche per i cittadini del Friuli Venezia Giulia. A ciò va aggiunta la politica che il presidente Fedriga pensa di adottare anche per l’autunno: più libertà per i vaccinati, eventuali restrizioni solo per chi non si è ancora protetto. Resta solo da capire a quali attività sarà abbinato il green pass obbligatorio, ma pare certo che gli eventi affollati (concerti, stadi, convegni) rientreranno tra queste. Il dibattito-chiave è sui ristoranti al chiuso, ma il sistema a doppio binario (vaccinati da una parte, non immunizzati dall’altra) è già in fase di realizzazione. Ecco allora che una fetta importante della popolazione del Friuli Venezia Giulia rischia tutta una serie di limitazioni a breve termine.
LA MAPPA
Partiamo dai giovani, per una volta.
LE ALTRE FASCE
Tra i 40 e i 49 anni “abita” la quota più consistente di cittadini che subiranno limiti - anche pesanti - nel giro di una settimana. Sono infatti più di 71mila le persone residenti in Friuli Venezia Giulia e appartenenti a questa categoria che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose del vaccino contro il Covid. A seguire ci sono 63mila cinquantenni, 38mila sessantenni, 25mila settantenni, 6.500 ottantenni e solamente 1.200 ultranovantenni.
In totale, da quando il green pass servirà per concerti, trasporti a lunga percorrenza (ma si parla anche degli autobus), viaggi, stadi e convegni (ma forse anche per i ristoranti e i bar), quasi 387mila cittadini del Friuli Venezia Giulia finiranno ai margini della vita sociale e in una selva di divieti.
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Il Gazzettino