Era il "giardino dei matti": ora nell'ex manicomio c'è un parco di 16 ettari

L'inaugurazione del nuovo vastissimo parco a Granzette di Rovigo
ROVIGO - Il parco dell'ex ospedale psichiatrico di Granzette ha voltato pagina. Il nuovo capitolo lo sta scrivendo l'associazione vicentina" I luoghi...

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ROVIGO - Il parco dell'ex ospedale psichiatrico di Granzette ha voltato pagina. Il nuovo capitolo lo sta scrivendo l'associazione vicentina" I luoghi dell'abbandono" sul binario del comodato d'uso concesso dall'Ulss 5 su oltre 16 ettari dei 21 della struttura. Dopo 21 anni di degrado, e tre mesi di lavoro dei volontari, il parco secolare sta tornando a splendere e chi ha vissuto gli anni del manicomio, come l'ex cappellano don Francesco, chiede che oggi «non sia solo un polmone, ma anche il cuore della città».


LA SORPRESA L'assessore Antonio Saccardin ha partecipato all'evento assieme a Paolo Avezzù, e al termine della benedizione ha riconosciuto: «Bisogna farsi un esame di coscienza, perché questa associazione è riuscita dove Comune, Provincia e Ulss non erano riuscite». Saccardin ha ricordato s'era tentata la strada dell'accordo di programma, ma senza risultati. E rispetto al traguardo raggiunto ieri, ha ammesso che «5 mesi fa non pensavo fosse possibile, c'hanno dato una lezione, ma non sono nati ieri e c'è capacità imprenditoriale». Poi l'assessore ha allargato lo sguardo al futuro: «I volontari dell'associazione non sono eterni e bisognerà essere pronti quando lasceranno il testimone». Nell'ex chiesa del manicomio c'era il tutto esaurito per la benedizione del parco da parte di don Francesco. Tanto pubblico, con oltre 2 mila presenze contate a fine giornata.
 

Questo ha stupito anche il presidente de " I luoghi dell'abbandono" Devis Vezzaro: «Ringrazio Rovigo per averci accettato, un po' con titubanza all'inizio. E non parlo di altre cose che sono successe». È stato l'unico riferimento all'investimento di cui è stato vittima il 18 agosto. L'INTERVENTO «Se siamo riusciti a preparare il parco - ha proseguito Vezzaro - è grazie alla buona volontà dei soci e delle molte persone del posto che in questa avventura hanno messo mani e cuore. Qualcuno ci guardava con l'occhio di traverso, come i vicentini arrivati a prendersi il parco. Ma siamo apertissimi a collaborare con chiunque: il parco è di tutti, e fra due anni valuteremo se continuare». Erika Vendramin, segretaria de I luoghi dell'abbandono e moglie di Vezzaro ha aggiunto: «È un giorno di festa ma con il rispetto che merita questo luogo. Non siamo imprenditori: Granzette c'ha dato la possibilità di diventarlo in qualche modo, ma siamo un'associazione fotografica. Ringrazio tutte le persone che hanno contribuito a realizzare questa apertura. Il parco potrebbe essere aperto tutti i giorni: prima, però, dobbiamo renderlo sicuro completando tutti i lavori di manutenzione necessari». Per ora, l'apertura settimanale (gratuita) raddoppia: ogni mercoledì e sabato dalle 14 alle 17. Tanti appuntamenti ieri, pensati per le famiglie, con spettacoli musicali (Haria Haorta, Room 7, Anna Danieli) e di artisti di strada (Dario Doe, Mago Lucas, compagnia Ordallegri, il gruppo teatrale Dies auxilii), le mostre di Enrico Vetri, Rodolfo Agerde, Enrico Saresini, Massimo Bonuto, Andrea Skettin e il Viaggio sensoriale nell'ex manicomio di Volterra. LE ATTRAZIONI E ancora, bancarelle di dolciumi, prodotti bio e a fini solidali, come il banchetto della onlus Aid4Mada, e poi la liberazione di alcuni animali selvatici da parte di Sagittaria, una delle associazioni, come Nordic Walking Dream Rovigo, che collaborano con I luoghi dell'abbandono. Tra tanti eventi, anche la sfilata lungo i viali alberati delle Majorettes Palladio Dance di Dueville: è seguita alla benedizione solenne, e mentre diverse persone sono rimaste a guardare, senza capire cosa c'entrassero col passato del luogo, la maggioranza del pubblico s'è accodata in corteo al gruppo sportivo vicentino, pluripremiato in Italia ed Europa. 
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Il Gazzettino