OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
CONSELVE - La grandinata di due settimane fa, che si è abbattuta nell’area fra Agna e Cona (e marginalmente a Borgoforte e Anguillara), ha colpito almeno 200 ettari coltivati a mais, soia, frumento e vigneti. La zona Cia di Conselve traccia un bilancio del nubifragio, dopo l’uscita dei tecnici che hanno effettuato i dovuti controlli sui terreni agricoli interessati: previsto fino ad un -40% di resa di frumento e un -15% di mais. «Speriamo in un recupero vegetativo – sottolinea il presidente della zona Cia Conselve, Emiliano Targa – Sicuramente, però, il raccolto non sarà al 100%». Per quanto riguarda la soia, la buona notizia è che le piantine stanno rigermogliando. «Bisognerà attendere ancora qualche settimana per valutare se ci sarà una ripresa vera e propria». Irrimediabilmente distrutti, invece, i vigneti a Glera che insistono al confine fra la provincia di Padova e quella di Venezia. «Bisogna mettere in preventivo questi fenomeni, rientra nel rischio d’impresa – aggiunge Targa – Tuttavia, da qualche anno a questa parte ogni temporale fa paura: questo dimostra che davvero sono in atto i mutamenti climatici».
Non è ancora possibile fornire un ordine di grandezza delle perdite in termini economici nel Conselvano. In ogni caso, si tratta di almeno 200 mila euro. «Nell’attuale contesto storico è sempre più difficile portare avanti un’azienda agricola – chiarisce il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato – All’aumento dei costi delle materie prime agricole, e del carburante, bisogna sommare gli imprevisti derivanti dal meteo. Ad esempio, le tempeste o la prolungata siccità, che nostro malgrado stiamo sperimentando proprio in questi mesi. In tal senso le previsioni per il periodo estivo non sono affatto buone: in ultima analisi, si prospetta un’annata agraria complicata. Alle istituzioni chiediamo di stare al nostro fianco – continua - Non tanto e non solo con interventi economici a spot, magari a fondo perduto, piuttosto con riforme strutturali a favore dell’intero comparto».
Il Gazzettino