Grandinata, il bilancio di Cia Padova: perso il 40% del frumento

Lunedì 6 Giugno 2022 di Redazione Web
I danni riportati dopo la grandine

CONSELVE - La grandinata di due settimane fa, che si è abbattuta nell’area fra Agna e Cona (e marginalmente a Borgoforte e Anguillara), ha colpito almeno 200 ettari coltivati a mais, soia, frumento e vigneti. La zona Cia di Conselve traccia un bilancio del nubifragio, dopo l’uscita dei tecnici che hanno effettuato i dovuti controlli sui terreni agricoli interessati: previsto fino ad un -40% di resa di frumento e un -15% di mais. «Speriamo in un recupero vegetativo – sottolinea il presidente della zona Cia Conselve, Emiliano Targa – Sicuramente, però, il raccolto non sarà al 100%».

Per quanto riguarda la soia, la buona notizia è che le piantine stanno rigermogliando. «Bisognerà attendere ancora qualche settimana per valutare se ci sarà una ripresa vera e propria». Irrimediabilmente distrutti, invece, i vigneti a Glera che insistono al confine fra la provincia di Padova e quella di Venezia. «Bisogna mettere in preventivo questi fenomeni, rientra nel rischio d’impresa – aggiunge Targa – Tuttavia, da qualche anno a questa parte ogni temporale fa paura: questo dimostra che davvero sono in atto i mutamenti climatici».
Non è ancora possibile fornire un ordine di grandezza delle perdite in termini economici nel Conselvano. In ogni caso, si tratta di almeno 200 mila euro.
«Nell’attuale contesto storico è sempre più difficile portare avanti un’azienda agricola – chiarisce il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato – All’aumento dei costi delle materie prime agricole, e del carburante, bisogna sommare gli imprevisti derivanti dal meteo. Ad esempio, le tempeste o la prolungata siccità, che nostro malgrado stiamo sperimentando proprio in questi mesi. In tal senso le previsioni per il periodo estivo non sono affatto buone: in ultima analisi, si prospetta un’annata agraria complicata. Alle istituzioni chiediamo di stare al nostro fianco – continua - Non tanto e non solo con interventi economici a spot, magari a fondo perduto, piuttosto con riforme strutturali a favore dell’intero comparto». Fra le proposte già inviate al Governo, specifici incentivi alla semina di mais anche attraverso strumenti assicurativi, in grado di remunerare un eventuale riduzione dei prezzi pagati agli agricoltori nei prossimi mesi rispetto ai valori attuali. E ancora: la garanzia di un’equa distribuzione del valore aggiunto lungo la filiera agroalimentare, a partire dal rispetto del quadro normativo sulle pratiche sleali, e la riduzione decisa e strutturale del sistema di accise sui carburanti a partire dall’immediata eliminazione dell’IVA sulla parte delle accise per il gasolio, e l’attuazione di una politica energetica europea comune da fonti rinnovabili, avendo come obiettivo prioritario la salvaguardia del suolo agricolo.

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