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VENEZIA - Vertice a Palazzo Chigi sulle grandi navi, per trovare a brevissimo la soluzione che non si è trovata in quasi un decennio. Perchè è vero che è stato pubblicato nei giorni scorsi il bando per il concorso internazionale di idee che dovrà disegnare il nuovo porto d'altura di Venezia, ed è anche vero che è entrato in vigore il disegno di legge sulle soluzioni transitorie, che però saranno inattuabili, nell'immediato e soprattutto in tempo di Covid. Quindi nel frattempo le grandi navi continueranno a solcare il Canale della Giudecca e ad approdare in Marittima. Ma c'è un problema anche di immagine non da poco: la prossima settimana c'è il G20 a Venezia, che ospiterà i grandi del mondo. Con il rischio di trovarsi le migliaia di lavoratori della portualità a protestare di fronte a una passerella di risonanza internazionale. Anche se in quei giorni non ci saranno crociere in partenza dalla Marittima anche per motivi di ordine pubblico. E la settimana dopo è in programma in Cina la 44. sessione del Patrimonio mondiale dell'Unesco, con la minaccia che Venezia finisca nella lista dei siti in pericolo proprio per non aver ottemperato alle raccomandazioni sull'argomento.
I PARTECIPANTI
Ieri mattina il presidente del consiglio dei Ministri Mario Draghi ha chiamato a raccolta mezzo Governo per trovare la quadra: c'erano Daniele Franco, ministro dell'Economia, Enrico Giovannini, alle Infrastruttre, Massimo Garavaglia per il Turismo, Dario Franceschini per la Cultura, Francesco D'Incà, ministro dei rapporti con il Parlamento.
LE MISURE
Nel corso dell'incontro si sarebbe parlato anche della possibilità, già ventilata, della nomina di un commissario straordinario per gestire la fase transitoria, in attesa della soluzione definitiva di lungo periodo.
E anche dell'opportunità o meno di ridurre la stazza delle navi che possono attraversare il bacino di San Marco, abbassando ulteriormente il limite di 40mila tonnellate lorde previsto dal Clini-Passera nel 2013.
LA CRITICA
Intanto si fa sentire il Comitato Venezia Cambia, che sottolinea come il concorso di idee a lungo termine e la progettazione (in via di affidamento) per un terminal provvisorio a Marghera per la crocieristica siano due manovre meno divergenti di quanto potrebbe sembrare. «Molti indizi fanno pensare che qualcuno preferisca davvero una soluzione provvisoria di indefinita durata: la soluzione già programmata comporta un costo di almeno 62 milioni di euro, l'approfondimento del canale da 8 a 11 metri, l'arretramento dell'intera banchina portuale, la costruzione di nuove stazioni passeggeri e strade di connessione alla stazione ferroviaria e alla viabilità nazionale, sebbene non sia ancora stata accertata la compatibilità con le vicine industrie a rischio di incidente rilevante e con la navigazione commerciale nei canali portuali» scrive l'associazIone, mentre il bando metterebbe fuori gioco parecchi potenziali partecipanti perchè è molto selettivo sui requisiti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino