CHIOGGIA - «Sono felicissimo, a tal punto che le mie grida di gioia spero arrivino direttamente a Roma». La notizia che, in sede di definizione del cosiddetto Decreto...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ieri è rispuntata nelle pieghe del Decreto agosto ed è stata approvata in quel contesto. Non sono ancora del tutto chiari i dettagli anche se, dai commenti della prima ora, si capisce che ricalca l'emendamento del dicembre 2019 e, quindi, centra esattamente la situazione di Chioggia. E se questo, da un lato, potrebbe essere un bene per l'applicazione del provvedimento, dall'altro potrebbe essere un handicap, perché configura una norma su misura (ad civitatem, l'ha definita qualcuno) e non di valenza generale. In un recente incontro pubblico, il presidente del Comitato No-gpl, Roberto Rossi, aveva spiegato che esistevano due progetti di legge su quella falsariga, uno dei quali già sottoscritto da una novantina di parlamentari, e che, esaminato dal punto di vista legale, non avrebbe comportato alcun problema di costituzionalità («Siamo certi che non c'è assolutamente questo rischio», aveva detto). Di parere opposto, ovviamente, la Costa Bioenergie, azienda costruttrice del deposito, che aveva fatto sapere di considerare, in linea di principio, incostituzionale una norma che andasse colpire solo l'impianto di Chioggia.
SI PROFILA BATTAGLIA
È' chiaro che un qualche giudizio, anche da parte degli esperti, si potrà dare solo dopo aver conosciuto se il testo esatto del provvedimento sia più o meno corrispondente al testo del disegno di legge blindato di cui parlava Rossi. In ogni caso si prefigurano ulteriori battaglie legali, non solo sul merito dello stop all'impianto ma anche su una possibile richiesta di risarcimento da parte di Costa Bioenergie. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino