Il Governo blocca il deposito di gpl a Chioggia con il Decreto agosto

Sabato 8 Agosto 2020 di Diego Degan
L'impianto gpl a Chioggia
CHIOGGIA - «Sono felicissimo, a tal punto che le mie grida di gioia spero arrivino direttamente a Roma». La notizia che, in sede di definizione del cosiddetto Decreto agosto, il Consiglio dei ministri ha approvato una norma che ferma l'entrata in servizio del deposito gpl di Chioggia, ieri sera, ha fatto scoppiare l'entusiasmo, in particolare, del sindaco, Alessandro Ferro, e, in generale, dei rappresentanti del Movimento Cinquestelle a tutti i livelli. «Un'altra promessa mantenuta», è stata la considerazione più gettonata. Ma quando, nel tardo pomeriggio, si era sparsa la notizia che quella norma stava per essere discussa dal Governo, era stato lo stesso Ferro a rispondere alle domande con prudenza. «So che in Consiglio dei ministri verrà trattata una misura per bloccare il deposito gpl aveva detto appena due ore prima ma non so quali siano esattamente i contenuti». Una prudenza dettata, per ammissione dello stesso sindaco, dalla negativa esperienza dell'anno scorso quando, ad un incontro sul gpl, l'8 dicembre, aveva detto: «Dal primo gennaio ci possiamo scordare il deposito», riferendosi all'emendamento alla Finanziaria presentato da tre senatori Cinquestelle che bloccava «l'entrata in funzione di depositi di stoccaggio gpl, ancorché già autorizzati, nei siti Unesco». Una norma calzata a pennello sull'impianto di Chioggia, autorizzato, prossimo al completamento, ma non ancora in esercizio e collocato, appunto, in un sito Unesco. Quella norma, poi, non venne inserita nella Finanziaria, ma la speranza di vederla approvata non era mai venuta meno. 
Ieri è rispuntata nelle pieghe del Decreto agosto ed è stata approvata in quel contesto. Non sono ancora del tutto chiari i dettagli anche se, dai commenti della prima ora, si capisce che ricalca l'emendamento del dicembre 2019 e, quindi, centra esattamente la situazione di Chioggia. E se questo, da un lato, potrebbe essere un bene per l'applicazione del provvedimento, dall'altro potrebbe essere un handicap, perché configura una norma su misura (ad civitatem, l'ha definita qualcuno) e non di valenza generale. In un recente incontro pubblico, il presidente del Comitato No-gpl, Roberto Rossi, aveva spiegato che esistevano due progetti di legge su quella falsariga, uno dei quali già sottoscritto da una novantina di parlamentari, e che, esaminato dal punto di vista legale, non avrebbe comportato alcun problema di costituzionalità («Siamo certi che non c'è assolutamente questo rischio», aveva detto). Di parere opposto, ovviamente, la Costa Bioenergie, azienda costruttrice del deposito, che aveva fatto sapere di considerare, in linea di principio, incostituzionale una norma che andasse colpire solo l'impianto di Chioggia. 
SI PROFILA BATTAGLIA
È' chiaro che un qualche giudizio, anche da parte degli esperti, si potrà dare solo dopo aver conosciuto se il testo esatto del provvedimento sia più o meno corrispondente al testo del disegno di legge blindato di cui parlava Rossi. In ogni caso si prefigurano ulteriori battaglie legali, non solo sul merito dello stop all'impianto ma anche su una possibile richiesta di risarcimento da parte di Costa Bioenergie
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