«Mandate via i profughi o metto una bomba»: disoccupato denunciato

«Mandate via i profughi o metto una bomba»: disoccupato denunciato
GORIZIA - «Se non sgomberate la tendopoli, ritorno e metto una bomba». La minaccia urlata nei confronti di un volontario che assiste i profughi afghani ospitati nel campo...

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GORIZIA - «Se non sgomberate la tendopoli, ritorno e metto una bomba». La minaccia urlata nei confronti di un volontario che assiste i profughi afghani ospitati nel campo temporaneo di via Brass a Gorizia, è arrivata dopo la consegna di una raccolta firme per lo smantellamento dall’area.




Erano in tre, ma solo uno ha pronunciato il sinistro avvertimento che ai presenti è suonato tutt’altro che una smargiassata, visto anche il clima di tensione generalizzato con la crisi economica che contribuisce ad alimentare o rinvigorire atteggiamenti xenofobi.



È successo martedì scorso e a denunciare l’episodio alle forze dell’ordine è stata l’assessore provinciale Ilaria Cecot. E l’altro ieri, a distanza di due giorni, la Digos goriziana ha identificato e denunciato l’aspirante bombarolo. Si tratta di un 52enne di Portogruaro, senza fissa dimora, e che da qualche tempo vive in un camper parcheggiato vicino a Ronchi dei Legionari.



La perquisizione eseguita a suo carico alla ricerca di esplosivi o armi ha dato, come si dice in gergo, esito negativo: vale a dire che non si è trovato nessun materiale con il quale avrebbe potuto concretizzare l’intimidazione.



L’uomo è stato quindi indagato per minacce aggravate. Davanti agli investigatori si è giustificato affermando che quelle frasi le ha dette non per odio razziale o altro, bensì per frustrazione, esasperato cioè dalla propria situazione personale.



Un moto di rabbia scaturito dal constatare il totale disinteresse delle istituzioni locali e degli enti socio-assistenziali nei confronti della sua condizione di indigenza, mentre, al contrario gli stranieri insediati nella struttura di via Brass sono oggetto di attenzioni e di sostentamenti non solo economici. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino