Gondoliere abbellisce la calle di Ramo del forno: pergola, fiori, cocorite e nizioleto leggibile. Gli fanno un esposto

Diego Chiaranda nel suo magazzino, tornato "triste" com'era prima dei suoi abbellimenti
VENEZIA - Un viavai continuo di persone si è presentato davanti al magazzino di Diego Chiaranda, l'uomo che, nel prendersi cura del decoro di Ramo del forno alla...

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VENEZIA - Un viavai continuo di persone si è presentato davanti al magazzino di Diego Chiaranda, l'uomo che, nel prendersi cura del decoro di Ramo del forno alla Giudecca, si sarebbe beccato un esposto. Decine le testimonianze di solidarietà di persona, mentre sui social le scuse dell'uomo sono rimbalzate con centinaia di repliche. Tutte in una direzione. Chiaranda aveva posto un pergolo con una vite e una rosa intrecciate, una voliera con alcune cocorite e un tavolo con alcune sedie che di tanto in tanto spuntava fuori per un'ombra con gli amici e i passanti. Gentilezza, cordialità, due chiacchiere e poi il nizioleto (la targa con il nome del luogo) abbellito artigianalmente con una tavolozza in legno provvisoria, in attesa che il Comune provveda a rendere visibile l'originale, totalmente illeggibile.

Il nizioleto provvisorio

Il covid gli ha imposto un brusco stop, l'attività di gondoliere è stata sospesa, ovviamente, e così Diego Chiaranda ha cercato di darsi da fare per non demordere. La porta che una volta era chiusa ora è aperta, un magazzino buio è diventato uno spazio dove passare il tempo, cercando di abbellire l'area dove trascorrere le ore del giorno. E proprio la cura per il posto l'ha portato, piano piano, a creare un nizioleto provvisorio, amovibile e attaccato con quattro viti (rispettando il carattere) per far leggere il nome Ramo del forno, oggi invisibile a causa dell'incuria.

Piccoli miglioramenti

Operazioni di miglioramento dell'area e, alla sera, due sedie e un bicchiere di vino da condividere in compagnia, come da sempre accade alla Giudecca, zona caratterizzata da socialità cittadina. Tutto questo ha però irritato gli animi di qualcuno che, secondo la ricostruzione di Chiaranda, avrebbe fatto un esposto: «Ho ricevuto la visita di un giovane molto cortese, un vigile in borghese, che mi ha avvisato che ho dato fastidio a qualcuno. Mi dispiace e mi scuso, ma senza andare a disturbare i vigili, che forse hanno altro a cui pensare, la persona a cui ho dato noia poteva venire a dirmelo, avrei posto rimedio».

Tanti solidali con lui

L'uomo è amato da tutti, la riprova è che durante l'intervista due signore si sono fermate: «Ha massima solidarietà da parte nostra, lo conosciamo da sempre, non ha fatto altro che abbellire un piccolo angolo di città, migliorandolo e non dando fastidio a nessuno». «Mi hanno scritto anche da altre città, gente che ha letto l'articolo e si chiede come possano accadere queste cose. Io non mi aspettavo minimamente un plebiscito in mio favore, la cosa mi fa piacere», spiega il gondoliere. Cosa abbia dato fastidio alla persona che ha fatto l'esposto è ancora da capire, ma probabilmente, più che le migliorie, potrebbe esser stato l'aspetto sociale, con le sedie che di tanto in tanto offrono ristoro a qualche amico per scambiare la parola. Fattore normale nell'isola che si caratterizza di angoli ricchi di piante che i privati espongono per abbellire i campi. Così come, in qualche occasione, c'è chi mangia all'aperto nei campi, tirando fuori tavolate improvvisate.

L'ironia: «Autografi solo dalle 17»

«Sono arrivato in magazzino alle 8.30, per tutta la mattina non ho fatto niente, perché tantissime persone sono venute a porgermi la loro solidarietà», continua Diego. Oltre alla gentilezza, Chiaranda usa anche l'ironia: «A un certo punto ho iniziato a dire che ero disponibile per gli autografi dalle 17». E c'è chi gli ha fatto una proposta: «Mi han suggerito di mettere fuori un libro per una raccolta firme per ripristinare l'indecoroso abbellimento». Il luogo di ristoro di Chiaranda ieri era diventato ieri davvero un crocevia di persone: «Era così carino, poetico. Non capisco come ci si possa offendere dalla poesia», afferma Maria Cristina De Zorzi. Mentre due altre signore, nel passare, hanno commentato: «Dava una bella energia, così com'è ora questo angolo è un po' più triste. Prima era tenuto bene, curato, raffinato e un piacere a vedersi, è un peccato». A fare da contraltare alla vicenda sul decoro, nelle vicine calli continuano le deiezioni di cani non raccolte dai padroni di cani, costringendo i residenti allo slalom per evitare di imbrattarsi le scarpe.

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Il Gazzettino