Giuliano, morto per una gara di velocità in auto tra due cugini

Giuliano, morto per una gara di velocità in auto tra due cugini
SAN DONÀ/ERACLEA - Era una vera e propria gara di velocità quella che la sera del 25 maggio del 2017 costò la vita all'incolpevole Giuliano Babbo,...

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SAN DONÀ/ERACLEA - Era una vera e propria gara di velocità quella che la sera del 25 maggio del 2017 costò la vita all'incolpevole Giuliano Babbo, l'operaio di 53 anni di Eraclea, travolto a bordo della sua vettura mentre stava rientrando a casa dopo un turno di lavoro alla 3B di Salgareda (FOTO), in via Mario Del Monaco, la bretellina parallela al Centro Piave di Calvecchia in comune di San Donà.

 

L'automobilista che ha assistito allo schianto ha ricostruito così la dinamica dell'incidente stradale, deponendo ieri mattina al processo penale che vede imputati due cugini di nazionalità kosovara: Kajatz Kukiqi, il ventiduenne di Cessalto che, pur senza patente, si trovava al volante dell'Audi 3 che provocò lo schianto fatale, ed Edmon Balaj, 27 anni, di Salgareda, la cui vettura era passata pochi istanti prima (e dunque non rimase coinvolta nell'incidente) ma che, secondo il pm Carlotta Franceschetti, ha avuto comunque una responsabilità nell'accaduto.

 

Il testimone ha riferito al giudice di Venezia, Alberto Ciampaglia, che al volante della sua auto, si era immesso lungo la strada principale quando, improvvisamente fu superato da due vetture, una dopo l'altra, che procedevano ad altissima velocità. Dopo pochi istanti la seconda auto, quella guidata da Kukiqi, non riuscendo a rientrare in tempo prima della curva, finì per impattare con la vettura di Babbo, che proveniva dalla direzione opposta.
DOPPIO REATOIl racconto dell'automobilista sembra confermare la tesi della Procura che contesta ai due, oltre che il reato di omicidio stradale, anche la violazione dell'articolo 9 del Codice della strada, che punisce chiunque gareggi con veicoli su strada. Accusa da sempre contestata dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Giorgio Pietramala, Stefania Pattarello e Alessandra Nava, i quali stanno cercando di dimostrare che l'incidente fu provocato da una tragica fatalità e che, tra le vetture dei due cugini non era in corso alcuna gara di velocità. Balaj, inoltre, sostiene di non avere responsabilità nello schianto: la sua auto, infatti, riuscì a rientrare dal sorpasso senza provocare alcuna conseguenza alla vettura di Babbo. Il processo proseguirà il 27 settembre con l'audizione di altri testimoni.

Kukiqi nel frattempo è tornato in libertà (si trovava agli arresti domiciliari): in un anno e mezzo, dal febbraio del 2015 al settembre del 2016, era stato fermato per ben tre volte alla guida di un'autovettura pur essendo privo di patente. Il cugino è in carcere per scontare una pena definitiva relativa ad un'altra vicenda penale in cui era rimasto coinvolto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino