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MIRA - Giulia Schiff, 23 anni di Mira, nel Veneziano, ex pilota dell'Aeronautica militare balzata alle cronache per aver denunciato il battesimo del volo subito dai suoi compagni di accademia, è a Kiev per combattere come volontaria nelle Forze Speciali della Legione Internazionale in Ucraina. Ed è l'unica donna del gruppo. La sua storia in Ucraina verrà raccontata da lei stessa attraverso la trasmissione Le Iene, che stanno realizzando con la giovane pilota veneziana un reportage dal fronte. La prima parte andrà in onda stasera, in prima serata, su Italia 1. Ad annunciarlo, anticipando i temi toccati dalla puntata di stasera, sono state ieri proprio Le Iene che hanno spiegato anche come il reportage andrà avanti finché l'ex pilota dell'Aeronautica sarà in prima linea in Ucraina.
PREOCCUPAZIONE
«Non so dire nulla, che faccia questo reportage l'ho scoperto oggi (ieri, ndr) - spiega il padre Dino Schiff, in questi giorni all'estero per lavoro -.
LA VICENDA GIUDIZIARIA
Al centro del procedimento penale il tradizionale battesimo del volo, messo in atto secondo l'accusa con comportamenti avrebbero «offeso il prestigio, l'onore e la dignità dell'allieva usandole violenza e cagionandole plurime escoriazioni». Secondo la denuncia presentata nel 2018 dalla ventitreenne originaria di Mira, il rito di iniziazione a conclusione del primo volo nella base del 70esimo Stormo dell'Aeronautica Militare di Latina è stato una vera e propria aggressione fisica da parte dei colleghi che l'avrebbero spintonata, presa a schiaffi e malmenata sbattendole la testa contro l'ala dell'aereo e gettandola poi in piscina mentre lei cercava inutilmente di ribellarsi. Per la difesa degli otto sergenti dell'Aeronautica si sarebbe trattato solo di un rito di iniziazione come da tradizione e non di un atto di nonnismo. Dopo la sua denuncia, nei confronti della giovane allieva sono stati adottati alcuni provvedimenti disciplinari in seguito ai quali è stata poi espulsa dall'Aeronautica. La sua richiesta di reintegro è stata respinta prima dal Tar e poi dal Consiglio di Stato, che ha sottolineato come «non emergono elementi atti a comprovare un'errata applicazione dei criteri indicati nelle linee guida o un'irragionevolezza della valutazione tecnico discrezionale, con conseguente preclusione di ogni sindacato nel merito e la volontà ritorsiva è esclusa».
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Il Gazzettino