Il Giro d'Italia si decide a Nordest: oggi l'arrivo in Trentino, da domani le tre tappe venete prima del Lussari

Dopo pioggia, caos e ritiri la svolta attesa sulle Tre Cime di Lavaredo o nella crono finale

Il Giro d'Italia si decide a Nordest: oggi l'arrivo in Trentino, da domani le tre tappe venete prima del Lussari
BELLUNO - Ci siamo: è giunta l'ora di affrontare salite leggendarie, di gettare la maschera, di lasciare da parte quei tatticismi che hanno un po' appannato lo...

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BELLUNO - Ci siamo: è giunta l'ora di affrontare salite leggendarie, di gettare la maschera, di lasciare da parte quei tatticismi che hanno un po' appannato lo spettacolo nelle prime 15 tappe: sarà il Nordest a decidere il vincitore del Giro d'Italia in questa ultima settimana che racchiude alcune delle frazioni più dure. Tatticismi, sì. Ma anche maltempo e covid si sono presi il palcoscenico. O meglio, la strada. Basti pensare che il grande favorito, Remco Evenepoel, seguirà da casa l'epilogo della corsa. Il belga si era appena ripreso la maglia di leader, quando è risultato positivo al covid ed è stato costretto a ritirarsi. Un vero peccato, se è vero che i tantissimi appassionati delle due ruote non vedevano l'ora di ammirare, magari dal vivo, il campione del mondo in carica e vincitore delle ultime due edizioni della Liegi-Bastogne-Liegi. Oltre a Evenepoel, il Giro è rimasto orfano di Filippo Ganna, Tao Geoghegan Hart (maglia rosa nel 2020) e Alexandr Vlasov, uno dei candidati al podio.


Ma non per questo mancheranno i fuochi artificiali, specie tra i due favoriti superstiti: Thomas e Roglic. A partire da oggi, quando il gruppo affronterà l'ascesa del Monte Bondone: 20 chilometri con il 6,8 per cento medio di pendenza e un picco del 15. Domani, invece, si arriva in Veneto. E, in particolare, a Caorle, all'interno di una tappa riservata ai velocisti: il via sarà a Pergine Valsugana. Giovedì si sale di quota: da Oderzo a Val di Zoldo, 161 chilometri. Nella parte iniziale ci sarà da affrontare il passo della Crosetta sul Cansiglio (11 chilometri al 7 per cento): poi, tra vari saliscendi, il gruppo raggiungerà la valle del Boite e scalerà la Forcella Cibiana (9,6 chilometri all'8%). Quindi, l'ultimo segmento in territorio zoldano: attenzione all'inedita salita di Coi, con pendenze che sfiorano il 20 per cento. E gli ultimi tremila metri saranno al 6, fino al traguardo di Palafavera.


TAPPA REGINA
Il piatto forte verrà servito venerdì con il tappone dolomitico: da Longarone alle Tre Cime di Lavaredo, diventate "Cima Coppi" dopo che è stata cancellata l'ascesa al passo Gran San Bernardo (2469 i metri d'altitudine) per il rischio di slavine. La partenza da Longarone non è casuale, visto che il direttore Mauro Vegni e l'intera macchina organizzativa targata Rcs Sport hanno deciso di ricordare il Vajont, a sessant'anni esatti da un disastro che ha provocato quasi duemila morti. Una volta completata la valle del Cordevole, i ciclisti avranno costantemente il naso all'insù tra i passi di Campolongo, Valparola, Giau e Tre Croci. A quel punto, spazio al gran finale verso il Rifugio Auronzo. Il primo chilometro e mezzo della salita conclusiva avrà pendenze fino al 18 per cento, mentre gli ultimi quattromila metri sono attorno al 12 con punte massime del 18. E sabato, ecco una cronoscalata ricca di fascino come la Tarvisio-Monte Lussari (18,6 chilometri), che anticiperà la passerella finale di domenica a Roma.


LOTTA A DUE
Tornando alle Tre Cime, dove probabilmente si deciderà la maglia rosa, dieci anni fa trionfò Vincenzo Nibali. Ma lo "Squalo", in Italia, non sembra aver lasciato eredi. E allora sarà una lotta presumibilmente a due, con la possibilità che si inserisca un terzo incomodo. I due in questione sono il britannico Geraint Thomas, attualmente secondo nella graduatoria generale e vincitore del Tour de France nel 2018, e lo sloveno Primoz Roglic: un atleta in grado di trionfare in tre edizioni consecutive della Vuelta. Attualmente, però, la maglia rosa è sulle spalle del francese Bruno Armirail.


IL RITIRO DI CAVENDISH
Ma nella giornata di riposo della carovana rosa, già segnata dai ritiri, è piombata la notizia di un addio definitivo alle corse, quello di Mark Cavendish: «Sento che è il momento perfetto per dire che questo sarà il mio ultimo Giro d'Italia e che il 2023 sarà la mia ultima stagione da ciclista professionista - le parole del britannico, accompagnato dalla moglie e dai suoi quattro figli nella conferenza stampa convocata a Coiccaglio, in Lombardia - Il ciclismo è la mia vita da oltre 25 anni. Ho vissuto un sogno assoluto».
CLASSIFICA: 1. B. Armirail (Fra) in 61h38'06"; 2).G. Thomas (Gbr) a 1'08"; 3. P. Roglic (Slo) a 1'10"; 4. J. Almeida (Por) a 1'30"; 5) A. Leknessund (Slo) a 1'50"; 6. D. Caruso (Ita) a 2'36".


OGGI: 16a tappa, Sabbio Chiese-Monte Bondone, 203 km.

 

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Il Gazzettino