Giorgio Armani apre a Venezia la nuova boutique dei grigi assoluti

Giorgio Armani apre a Venezia la nuova boutique dei grigi assoluti
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VENEZIA - Ha saputo fare del grigio uno dei colori più forti del dècor moderno e dell’abbigliamento. Ha fatto diventare i fiori bianchi (un tempo relegati solo alle cerimonie) messaggeri di amicizia, di bellezza, d’amore nobile, soprattutto di eleganza sofisticata. Ha reinventato nella moda, dopo l’ormai lontana rivoluzione di Coco Chanel, il gioco più alto della difficilissima semplicità. Maestro di fantasia senza confini, ha portato l’arte di vestire a vette altissime di rigore, di rinuncia ad orpelli inutili traducendo l’essenziale in dècor sofisticato, reinventando all’alba del 2015 la formula vincente del “new normal”. L’azienda ha un fatturato indotto, comprese le licenze, di 4 miliardi di Euro con ricavi consolidati che si attestano sui 2.650 milioni, in aumento di circa il 4,5% rispetto al 2014. Giorgio Armani (ormai con vezzo abusato definito il “re” nel mondo della moda) oggi è il signore vincente non solo nel campo dell’abbigliamento ma nei vari settori ai quali oggi il Gruppo si rivolge con i brand, tra l’altro, del Pret-à-porter donna e uomo, Emporio Armani, Armani Collezioni, Jeans, Cosmetics, Junior,Caffè, Dolci, Fiori, Armani/Nobu, e l’alta moda con Armani/Privè.

Autore di uno stile che è diventato un “carattere” riconoscibile del Grande Nord, votato al rigore architettonico, al dosaggio sapiente di effetti cromatici contenuti, ai silenzi del colore interrotti da improvvisi squarci, ne ha dato ulteriore prova con la boutique aperta recentemente a Venezia nella via del lusso, via XXII Marzo, vicino alla Galleria Contini.
Un evento mondano significativo ha salutato ieri sera l’apertura della boutique Armani, nuovo punto di riferimento per la grande bellezza nella città lagunare. E’ uno spazio di 160 metri quadrati di superficie suddiviso in comparti che ospitano il meglio delle collezioni donna e uomo della griffe, accessori, le scarpe (sempre di moda le decolletèes con tacco urbano), le borse studiate come compagne di vita da portare al braccio o come pochette, con o senza tracolla, bijoux, qualche capo vintage carpito alle collezioni d’alta moda “privè”. Una “aiuola“ architettonica è dedicata ai profumi che Armani seleziona come complemento per il suo look inconfondibile: fragranze “stilizzate” che vanno dai floreali (fantastica la peonia, “Pivoine Suzhou”, fiore orientale tra i più graditi allo stilista), a evocazioni di un mondo arabo suntuoso come l’”ambra” o gli “incensi”, o al famoso “Sì” celebrato anche con i “Circle Si“ voluti dallo stilista.
Per la boutique veneziana pareti chiare con carta da parati (Armani casa) che riprende i cromatismi oro, argento, le “onde” verde e blu acqua dei pavimenti di marmo e onice; bellissimi gli effetti platino nei grigi assoluti dei mobili e del soffitto, i riflessi perlati delle poltroncine in tessuto (Armani/Rubelli) per il relax dei clienti, i tappeti magistralmente “senza colore” o le lampade sempre di Armani Casa. 
Un effetto prospettico sorprendente è dato dal fondale che ospita lo schermo con le sfilate e a chi entra si propone teatralmente come il prolungamento di una passerella virtuale infinita.

Artista? Imprenditore? Sociologo della moda? Dittatore? Filosofo della bellezza? Manzonianamente, Giorgio Armani è “quel nome che fa spicciar tutti”.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino