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VIGONZA - Dopo aver insegnato il ballo da sala a intere generazioni, se n'è andato all'età di 88 anni il maestro Gino Pigozzo. Dopo una lunga malattia è morto domenica scorsa nella sua casa, in via Bagnoli a Peraga di Vigonza, assistito dalla moglie Anna. Proprio oggi, giorno del funerale, avrebbe compiuto 89 anni. Gran danzatore, è stato soprattutto un maestro per generazioni di ballerini vigontini, dai semplici amatori ai professionisti.
Il ballo, che passione
Insieme alla moglie Anna Marcato, anche lei apprezzata ballerina e poi maestra e giudice di gara, aveva fondato nel 1976 proprio dietro casa la rinomata scuola di ballo Anna e Gino Pigozzo, gestita ora dal figlio Stefano. Per la sua sala sono passati centinaia di allievi che hanno mosso i primi passi e molti di loro poi hanno gareggiato conquistandosi il podio nelle competizioni più prestigiose, ottenendo brillanti risultati in carriera. La scuola di Anna e Gino vanta ben venti ballerini campioni nelle diverse categorie. Una vita di coppia e sulla pista, dove si conobbero 50 anni fa: Anna e Gino inseparabili, uniti dalla passione per il ballo. Nel tempo la scuola è diventata una delle più conosciute nel Veneto, con i loro corsi di ballo di coppia: ballo liscio, standard, latinoamericani, danze caraibiche, tango argentino, balli di gruppo.
Mancava poco alle nozze d'oro
«Ci siamo dedicati completamente all'insegnamento, senza mai trascurare lo studio e la preparazione - racconta Anna -. Ai nostri allievi abbiamo sempre cercato di dare il massimo e la loro riconoscenza e l'affetto sono stati il ringraziamento più importante. Abbiamo ballato fino a 4 anni fa, poi il Covid ha fermato tutto e Gino si è aggravato. Questa sala da ballo è stata la nostra vita e qui sono passati tutti i nostri allievi. Qui ci siamo divertiti e abbiamo trascorso la vita insieme. Siamo stati i primi ad aprire una scuola in provincia. Prima di noi per imparare a ballare si doveva andare a Padova. Sapevo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato, ma il distacco da Gino è un grande dolore. Ad agosto dovevamo festeggiare le nozze d'oro».
Il Gazzettino