BELLUNO «La solitudine può portare a forme straordinarie di libertá». È con una citazione di Fabrizio De Andrè che ieri il parroco don...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’OMELIA
Ha preso il via con la citazione di De Andrè ed è proseguita con una riflessione sulla vita dell’uomo che è poi diventata un pensiero sull’esistenza di tutti, sui valori e sulle profonde aspirazioni di ciascuno, il discorso di don Rinaldo, che il defunto lo conosceva bene e lo stimava. «Gianluigi Bigi era un uomo molto intelligente - le parole di don Rinaldo -, era un artista il quale deluso dagli uomini e dalla cultura dominante, come pure dalle illusioni del successo economico, aveva scelto una vita povera, essenziale, a diretto contatto con la natura». Dove tanti vedevano le stranezze estreme di un uomo eccentrico, il religioso vi ha visto una testimonianza dei valori cristiani di povertà e altruismo. «Certo, si sta poco a dire che era un poveraccio, uno sbandato, un uomo che aveva perduto il lume della ragione - ha proseguito il religioso -, ma non dovremmo invece riconoscere in lui, nella sua singolare coerenza, il richiamo ad una vita più vera, più sobria, più rispettosa della natura, più attenta a ciò che è davvero essenziale?».
LA STORIA
Bigi è stato trovato morto fuori dalla sua vecchia roulotte dove viveva da anni 19 dicembre scorso, ma con ogni probabilità il decesso era avvenuto, per cause naturali, diversi giorni prima. Il clochard viveva lontano da tutti, vicino al Piave a Levego e con la sola compagnia dei suoi 16 cani meticci ai quali aveva dedicato la vita. Alla scoperta della salma, a tratti irriconoscibile per l’azione degli animali che l’avevano in parte sbranata, è seguito l’esame del Dna per gli accertamenti definitivi sull’identità. Per questo solo ieri si è potuto tenere il funerale, è stato infatti necessario attendere l’esito della verifica e il completamento dell’iter. In quanto ai fedeli compagni di vita di Bigi, quattro sono stati trovati morti insieme al loro proprietario mentre per gli altri dodici ha preso il via il percorso di recupero presso il rifugio dell’associazione Apaca, con la collaborazione dell’azienda sanitaria e del Comune. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino