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SCORZE' - È morto Germano Mancini, 50 anni, da poco più di due mesi comandante della stazione dei carabinieri di Scorzè, in provincia di Venezia. Il militare si trovava in vacanza a Cuba per il periodo di Ferragosto. Originario di Pescara, risiedeva a Noale. E' morto per aver contratto il virus del vaiolo delle scimmie. Domenica 21 agosto, il ministero della Salute dell'Avana aveva reso noto che «un turista italiano era ricoverato con una diagnosi di vaiolo delle scimmie, in condizioni critiche, in un ospedale della capitale, ed era pericolo di vita». Mancini era a Cuba con alcuni amici: il gruppo aveva preso alloggio in un Bed & Breakfast.
La vacanza a Cuba e il contagio
Mancini aveva preso una casa in affitto e, come spiega una nota del ministero della saluta cubano, visitato diversi luoghi nelle province occidentali del paese. Mercoledì i primi sintomi, ma inizialmente l'uomo aveva pensato a un malessere passeggero. Il giorno successivo, vedendo che invece la situazione non accennava a migliorare, si è rivolto a un medico: da qui le sue condizioni sono peggiorate drasticamente, tanto da richiedere il trasferimento urgente in terapia intensiva in ospedale. Quelle piccole pustole, comparse poco a poco su tutto il corpo, hanno sciolto qualunque dubbio: da lì a poco è arrivata la diagnosi di monkeypox, meglio conosciuto come vaiolo delle scimmie.
La vittima
Germano Mancini, pescarese di nascita, era un luogotenente dei carabinieri. Da appena due mesi era diventato comandante della stazione di Scorzè (Venezia), avanposto di provincia dell'arma sul confine tra la provincia lagunare e la marca trevigiana. In quella stessa stazione in cui aveva fatto da vice al precedente comandante per 17 anni. Separato, padre di un figlio, tornerà in patria al termine delle pratiche tra i due paesi. L'ambasciata italiana a Cuba, in stretto raccordo con Farnesina e le autorità locali, si è messa a disposizione della famiglia del militare per fornire ogni possibile assistenza. Nella sua città natale Germano lascia la madre di 88 anni.
Il ministero della Salute
Il ministero della Salute italiano - si apprende - «non ha ricevuto conferme scientifiche dalle autorità sanitarie locali ed è al lavoro per acquisire elementi» sul caso del turista italiano morto a Cuba. «Il paziente, che si trovava in condizioni critiche instabili dal 18 agosto, è morto la sera del 21 agosto», ha dichiarato il ministero della Salute cubano in un comunicato.
Vaiolo delle scimmie, quanti casi ci sono in Italia?
Salgono a 714 i casi di vaiolo delle scimmie in Italia, 52 in più rispetto a una settimana fa, di questi 194 sono collegati a viaggi all'estero. L'infezione continua a colpire quasi esclusivamente i maschi che rappresentano la quasi totalità dei casi (704). L'età mediana è 37 anni. Non sono riportati decessi nel nostro Paese. Sono questi i dati dell'ultimo bollettino sul Vaiolo delle scimmie del ministero della Salute. Tra le Regioni, il maggior numero di casi (308) si è verificato in Lombardia; seguono Lazio (128), Emilia Romagna (73), Veneto (48). Solo Basilicata, Calabria, Molise, Umbria e Val d'Aosta non hanno riportato contagi.
Il numero di contagi settimanali è in crescita in Lombardia, dove si sono registrati 11 casi in più rispetto alla scorsa settimana. Tre casi in più nel Lazio e in Toscana (dove si contano, rispettivamente, 128 e 36 contagi dall'inizio dell'epidemia), 2 in più in Campania (31) e Puglia (16). Un nuovo caso in Emilia-Romagna (73), Liguria (16), Marche (5), PA di Trento (4). Stabili i casi in Veneto (48), Piemonte (26), Friuli Venezia Giulia (11), Sicilia (5), Sardegna (4), Abruzzo (2), PA di Bolzano (1). Intanto, nel mondo, il numero complessivo di casi è prossimo ai 43mila (42.954), secondo il portale attivato dai Centers for Disease Control and Prevention che pubblica in tempo reale gli aggiornamenti forniti dalle autorità nazionali. Sono 95 i Paesi coinvolti fino a oggi. Il maggior numero di contagi (15.432) si è verificato negli Stati Uniti. Seguono Spagna (6.119), Brasile (3.450), Germania (3.295), Regno Unito (3.081), Francia (2.889). Ammontano a 12 i decessi riportati fino a oggi: 4 in Nigeria, 2 in Spagna e Repubblica Centrafricana, 1, rispettivamente, in Ghana, India, Brasile, Ecuador.
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Il Gazzettino