TREVISO - Hanno accompagnato dei parenti in stazione e sono saliti in carrozza per aiutarli a caricare le valigie e per dare loro l'ultimo saluto prima della partenza. Solo...
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SOSTA RIDOTTAA giocare un brutto scherzo alla famigliola trevigiana è stato il piccolo ritardo che il treno per l'Austria, partito da Venezia Santa Lucia, aveva già accumulato. Per questo motivo la sosta a Treviso è durata meno di quanto previsto. La coppia, stando alla tabella di marcia, pensava di avere tutto il tempo di accompagnare nel vagone i parenti, aiutarli a trovare lo scompartimento assegnato e sistemare i bagagli. Ha quindi caricato borse e valige a bordo lasciando il bambino ad aspettare al binario lì davanti. Sarebbero scesi subito dopo d'altronde, questione di pochi secondi, al massimo un paio di minuti. Non avevano fatto i conti con i tempi ridotti della fermata. E così, quando il capotreno ha visto che non c'erano più passeggeri alle porte, ha infilato il fischietto in bocca e ha segnalato con un fischio al macchinista che si poteva riprendere il viaggio.
FIATO SOSPESOQuando la carrozza ha ripreso a marciare i genitori del bambino avevano appena finito di salutare i loro cari. Stavano per scendere. Ma era ormai troppo tardi. Si sono precipitati verso la porta ma non hanno potuto che fare un cenno dal finestrino al loro piccino rimasto ad aspettare sulla banchina del binario 5. Una situazione da togliere il fiato. Mamma e papà non si sono però persi d'animo e hanno fatto l'unica cosa che potevano fare: hanno chiesto aiuto alle forze dell'ordine. E così contattata la questura spiegando cos'era successo, gli operatori hanno fatto precipitare al binario gli agenti. Il bimbo è rimasto da solo per pochissimi minuti. Era comprensibilmente spaventato. Ma ancor di più lo erano mamma e papà, tranquillizzati poco dopo al telefono dagli stessi poliziotti che, preso in custodia al bambino, lo hanno accompagnato nei vicini uffici. Il piccolo è dovuto rimanere un'oretta con gli uomini in divisa. Giusto il tempo che i genitori arrivassero fino a Conegliano e salissero sul treno di ritorno per Treviso. Una serata davvero al cardiopalma per loro, ma per fortuna conclusasi nel migliore dei modi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino