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BELLUNO - Altro che gusto mango o papaja. La pallina sul cono poteva variare di poco: fragola, cioccolato, limone, crema. Niente di più. Un gelato che Fiorindo D’Isep – 55 anni fa - offriva per 30 o 50 lire. Il maestro del gelato, di Polentes di Limana, è morto martedì mattina, dopo un anno di malattia, a 84 anni. I bellunesi lo conoscevano tutti: la sua Ape carica di vaschette si fermava spesso in un angolo del piazzale della stazione di Belluno (più o meno di fronte all’edicola), ma, pure, viaggiava nei paesi, pronta a regalare, con il suono del clacson che ne avvisava la presenza, la dolcezza di un gelato “fatto in casa”. Una prelibatezza che veniva prodotta in quel ex bar di Polentes (frazione di poche decine di case in Comune di Limana) rilevato nel 1969 e trasformato nel campo base della nuova vita con la moglie Elda: un laboratorio dove mettere in pratica l’arte del gelato artigianale imparata in 13 anni di lavoro nella storica gelateria Sartori di Milano, dove iniziò a lavorare da ragazzo girando per le strade del capoluogo lombardo in sella alla classica bici-carretto. Sono i figli, colpiti dalle dimostrazioni di affetto, a sintetizzare cosa ha rappresentato il papà: «Diceva che, a livello di clientela, aveva visto bambine diventare mamme e poi nonne».
ALPINO
Fiorindo andava orgoglioso della penna sul cappello da alpino: non un caso che sia stato tra coloro che si spesero per dare vita, a Valpiana, alla sede del Gruppo alpini di Limana. «Per quel che poteva, a livello di tempo, si è sempre dato un gran da fare per la sede, magari andando a raccogliere legna», precisano i figli Luca e Paolo che, dal 2002, hanno preso in mano il timone della gelateria di Polentes e, sostituita l’Ape con colorati furgoni, continuano tutti i giorni a percorrere le strade bellunesi invitando i passanti ad assaporare un gelato “Da Fiorindo”.
LA STORIA
Un bellunese che è un simbolo in tenacia, Un uomo che, con la passione per il proprio mestiere, ha saputo crearsi un piccolo, seppur semplice, impero.
IL FUNERALE
Ieri, alla notizia della morte di Fiorindo, i messaggi via social si sono susseguiti per l’intera giornata: ognuno pronto a tirare fuori dalla memoria un ricordo personale legato a quella coppetta o a quel cono carico di palline di gelato. Ovvio che a ricordare con affetto Fiorindo sia stata, in particolare, la sua gente di Limana, come anche gli amici alpini. Tutti pronti, nella chiesa arcipretale del paese, ad accogliere sabato 1 aprile alle 11 per l’ultimo saluto il gelatiere che lascia la moglie Elda, il frtello Dino, i figli Poalo e Luca con le compagne Maria e Adriana e i nipotini Elisa, Francesco, Leonardo e Lilia. Veglia stasera alle 18 nella chiesetta di Polentes. Le offerte saranno devolute alla Associazione Cucchini.
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