Mancano volontari, rischia di chiudere la "casa dei gatti disabili"

Mancano volontari, rischia di chiudere la "casa dei gatti disabili"
ROVIGO -  Non ci sono volontari disposti a curare i gattini disabili e il centro di via Alfieri è costretto a chiudere. A dare la brutta notizia è la...

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ROVIGO -  Non ci sono volontari disposti a curare i gattini disabili e il centro di via Alfieri è costretto a chiudere. A dare la brutta notizia è la responsabile di Disabilandia, Valentina Pasotto, da due anni impegnata in città ad accogliere e a curare gattini, ma ultimamente anche cani, portatori di disabilità. Attualmente nella casa di via Alfieri sono presenti una quarantina di mici e quattro cani “speciali”, tutti animali domestici abbandonati perché portatori di qualche handicap:   c’è chi è senza una gamba, chi ha perso una o più zampe, chi invece non ha più la vista a causa di qualche patologia o un incidente. Animali destinati probabilmente alla morte se non fossero accuditi amorevolmente da un gruppo di volontari. Le famiglie che adottano un animale domestico difficilmente infatti lo accettano con qualche difetto fisico.

IMPEGNO GRAVOSO

Valentina Pasotto, assieme ad altri due persone, si occupa quotidianamente di loro. «Un lavoro impegnativo - racconta la volontaria - Per accudire un gattino o un cagnolino disabile serve preparazione e tanta pazienza». Nel centro di via Alfieri la casa dei gattini sfortunati che i volontari non amano definire un ospedale, ma piuttosto un luogo sicuro dove gli amici a quattro zampe posso trovare cure e tanto affetto, arrivano animali da tutto il mondo, perfino dall’Albania e addirittura dal Kenia. «Abbiamo decine di richieste di accoglienza - spiega Valentina -, ci contattano da tutto il mondo e ci chiedono di accogliere gattini e anche cani disabili bisognosi di cure. Siamo arrivati a 44 ospiti». Il problema però è il personale: «I fondi fortunatamente non ci mancano, abbiamo tante persone da tutta Italia che ci inviano aiuti - spiega Valentina - Ci sono patologie che richiedono infatti farmaci costosi e ausili per muoversi. Manca però il personale, siamo solo in tre volontari: il numero degli animali disabili arrivati da noi in questi mesi è aumentato, servirebbero almeno altre tre persone, ma non troviamo nessuno che voglia dedicare il suo tempo gratuitamente a questi animali sfortunati». «Dunque - annuncia la volontaria - siamo costretti a chiudere entro Natale. Invito pertanto chi ci ha portati cani e gatti di provvedere al più presto a trovare loro un’altra collocazione». «Noi ci abbiamo provato - spiega amareggiata Valentina -, abbiamo cercato di dimostrare che un gatto o un cane disabile è alla portata di chiunque e che salvare una vita, per quanto posso essere ‘piccola’, riempie il cuore. Evidentemente abbiamo fallito: gettiamo la spugna». E lancia un ultimo disperato appello: «Se nel frattempo qualcuno si facesse avanti per darci una mano, il centro che accudisce i gattini disabili eviterà di chiudere i battenti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino