In casa di riposo la "stanza degli abbracci": qui si vive calore e vicinanza

In casa di riposo la "stanza degli abbracci": qui si vive calore e vicinanza
GALZIGNANO - Un abbraccio è vita, vicinanza e calore. Poco importa se avviene nelle modalità “asettiche” di un congegno che rende questo calore quasi...

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GALZIGNANO - Un abbraccio è vita, vicinanza e calore. Poco importa se avviene nelle modalità “asettiche” di un congegno che rende questo calore quasi artificiale. E ancor meno se le braccia che avvolgono il corpo di una persona, tanto fragile quanto cara, sono “sigillate”. Ma è già molto che possano “sfondare” la parete trasparente, che finora ha separato parole, emozioni ed affetti, in un’altra dimensione. La stanza degli abbracci, installata da pochi giorni all’esterno della Residenza per anziani “Al Parco” di Galzignano, vuole restituire, proprio nell’imminenza del Natale, ad ospiti e parenti quel minimo di “calore” spento dal Covid. A volerla installa, all’esterno della struttura di Galzignano, è stata la società “Dolce” che gestisce la struttura. L’invenzione è “semplice”, ma nello stesso tempo sicura.

Tanto è bastato per restituire a più di qualche ospite e ai suoi famigliari un sorriso. Accompagnato da qualche lacrima di commozione. “Tecnicamente la stanza degli abbracci – hanno spiegato i responsabili della Residenza – è costituita da una grande tenda, con ingressi separati. Dall’ingresso collegato ai locali della casa di riposo entrano gli ospiti. Dall’esterno entrano invece i famigliari. In mezzo a loro continua ad esserci un rigido panello trasparente, simile a quello che in altre casa di riposo ha tenuto separati i congiunti. La parete posta dalla parte del visitatore, è dotata di due fori dove infilare le braccia, che finiscono avvolte da due manicotti con dei guanti alle estremità. E’ attraverso queste protezioni che il visitatore potrà avvolgere in un abbraccio il proprio anziano. Non lo potrà baciare. Ma sicuramente far arrivare oltre il pannello quella carica affettiva finora sottratta dal Covid al linguaggio del corpo”. Gli ospiti e gli anziani hanno accolto la novità dell’installazione sperimentata dalla Casa di Riposto con un gradito regalo di Natale. 
Lucio Piva

 

 

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Il Gazzettino