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La chiusura della galleria Comelico, sulla statale 52 Carnica, che oggi sarà l’unico punto da discutere nel consiglio comunale di Santo Stefano, convocato per le 14, sta tenendo banco in questi giorni non solo nell’omonimo territorio, poiché l’asse stradale riveste un’importanza strategica per tutta la provincia, con la sua proiezione verso le due regioni confinanti e verso l’Austria. Sul fondamentale ruolo del traforo nello scacchiere viario bellunese interviente il senatore Luca De Carlo che ieri, accompagnato da Alfredo Comis, portavoce del Comitato per la “Comelico bis” (cioè per la seconda canna), ha incontrato il prefetto di Belluno, Mariano Savastano. «L’intervento, previsto dalla prossima primavera all’interno del tunnel – dichiara il parlamentare, premettendo che il rappresentante del governo a Palazzo dei Rettori ha già chiesto chiarimenti sul progetto – avrà sicuramente strascichi non solo sul Comelico bensì sull’intera viabilità bellunese».
RAPPORTO SACRIFICI BENEFICI
L’obiettivo per De Carlo è chiaro: «Benissimo qualsiasi lavoro e investimento sulle infrastrutture del nostro territorio, ma dobbiamo evitare che i disagi siano più pesanti dei benefici. Vogliamo capire se, oltre alle soluzioni già sul tavolo, sia possibile pensare a soluzioni diverse che, supportate da studi, non pregiudichino la vita della valle con chiusure anche temporanee della galleria. Vogliamo portare davanti ad Anas le istanze del territorio. Prossimamente ci sarà un nuovo incontro con il prefetto, i sindaci e la stessa Anas per capire come migliorare e perfezionare l’intervento». Senza contare che la chiusura del tunnel avrà un effetto a cascata sui vari comparti socioeconomici. Le imprese non nascondono la notevole preoccupazione per un disservizio che potrebbe durare quasi due anni, costringendo molti ad abbassare le serrande dell’attività. «La chiusura senza alternative, perché la deviazione lungo il passo di Sant’Antonio, specialmente in inverno, non può essere considerata un’alternativa valida e percorribile, significa condannare a morte il Comelico – afferma la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella, che ha raccolto le voci di alcuni associati del territorio comeliano –. Sosteniamo con forza la necessità che il Comelico non resti isolato. La resistenza degli artigiani è encomiabile ma non inesauribile, come ci hanno detto diversi imprenditori».
GLI IMPRENDITORI
Tra questi Glenda Menia Cadore. «La chiusura sarebbe tragica – sostiene la titolare dell’occhialeria M1 srl –.
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Il Gazzettino