PORDENONE - Non si può più entrare nella piattaforma on-line della Venice Investment Group, la società con cui il portogruarese Fabio Gaiatto ha truffato...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA PIATTAFORMA
Per realizzare la piattaforma Gaiatto si era rivolto a Massimo Minighin, informatico di Fossalta di Portogruaro che la Procura poco prima di chiudere le indagini ha inserito nella lista dei 17 indagati per associazione a delinquere e truffa aggravata. Secondo la Guardia di finanza di Portogruaro, Minighin avrebbe realizzato e gestito il sito dietro un compenso di 600mila euro. Si sarebbe occupato anche degli aggiornamenti, solo che le informazioni sugli investimenti non corrispondevano al vero. «Sono stati usati programmi che di fatto facevano visionare solo profitti e mai perdite», si legge nel capo di imputazione definitivo notificato il 18 dicembre. Su una somma di 20 milioni di euro affidata a Gaiatto - e di cui è stato possibile accertare la consegna - meno del 2% sarebbe stato investito sulla piattaforma IG.
I FALSI RENDIMENTI
I risparmiatori che avevano accesso alla piattaforma non avevano mai dubitato che i rendimenti indicati fossero inventati. Ogni giorno potevano accedere al sito di Venice inserendo la password e controllare il proprio investimento. Un investimento virtuale, perchè dopo l’exploit iniziale, con rendimenti arrivati anche al 10% su base settimanale, in banca non è più arrivato alcun bonifico. Secondo il procutore Raffaele Tito e il sostituto Monica Carraturo, la piattaforma su cui figuravano i «guadagni fasulli» rappresenta «lo strumento essenziale della truffa, in quanto induceva in errore gli investitori sul costante e positivo rendimento». È per questo che è stato chiesto il sequestro, per impedire ulteriori accessi ai risparmiatori.
I CLIENTI
Nonostante l’arresto di Gaiatto e dei suoi principali collaboratori, molti clienti hanno continuato a credere nel trader di Portogruaro sostenendolo su Facebook, incitando a investire sulla piattaforma e scoraggiando gli altri risparmiatori a presentare denuncia. L’inchiesta sulla mega truffa del forex ha potuto accertare una raccolta di denaro quantificata in 67 milioni di euro. L’attività di Gaiatto ha coinvolto almeno 2.700 persone. Soltanto in 823 hanno presentato denuncia (20 milioni di euro investiti), altri 254 (corrispondono a 2,3 milioni) hanno avviato una class action affidandosi all’associazione Afue e 97 (4,8 milioni) sono entrati d’ufficio tra le parti offese perchè hanno subito danni superiori a 30 mila euro. Nonostante la forte perdita, non avevano presentato alcuna denuncia.
Cristina Antonutti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino