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ABANO TERME - Si sono introdotti nell'abitazione in piena notte, mentre i proprietari dormivano tranquillamente, e hanno passato con cura al setaccio le stanze al piano terra, impadronendosi di denaro e gioielli. Porta certamente la firma di ladri professionisti la razzìa avvenuta l'altra notte in via Cilea, nel quartiere San Lorenzo di Abano. Si è trattato di un colpo studiato nei minimi particolari e messo a segno presumibilmente fra le 2 e le 5,30 del mattino, quando i padroni di casa hanno fatto la sgradevole scoperta e hanno avvertito le forze dell'ordine.
LA TESTIMONIANZA
«Sono entrati da una finestra del piano terra - raccontano ancora profondamente turbati -; hanno alzato la tapparella e l'hanno bloccata con mezza molletta per i panni per parte. Quindi, con un qualche attrezzo hanno fatto un buco sul legno esterno della finestra a livello della maniglia per poter arrivare alla serratura. Anche sul telaio ci sono dei segni di forzatura. Una volta entrati, hanno aperto i cassetti in sala da pranzo e in salotto, poi sono passati nelle stanze e si sono impadroniti di alcune borse e portagioielli».
Che i proprietari hanno ritrovato sia in giardino che sulla pubblica via, a poche decine di metri dall'ingresso dell'abitazione, completamente svuotati del loro contenuto. «Nel caso di quelli abbandonati in strada - continuano i derubati - i ladri devono avere fatto un controllo più attento di quello che c'era dentro». Poi si sono dileguati senza lasciare tracce. Nel complesso, si è trattato di un'azione durata parecchi minuti, ma compiuta con tale destrezza da non destare di soprassalto chi riposava al piano superiore.
I TIMORI
«Io ricordo solamente di avere avvertito nel dormiveglia un rumore costante e continuo, come una sorta di ticchettio - racconta la padrona di casa - ma di essermi rigirata nel letto». Subito dopo la scoperta dell'effrazione e della razzìa sono stati chiamati i carabinieri che hanno inviato in via Cilea una pattuglia per i primi accertamenti e per raccogliere le deposizioni delle vittime del furto.
Sebbene la famiglia presa di mira dai malviventi non sia ancora del tutto convinta di sporgere denuncia: «Siamo molto sfiduciati. Perché comunque temiamo che queste persone resteranno impunite e che non venga posto in essere nessun tipo di misura per evitare che tutto questo accada anche ad altri».
Il valore di quanto trafugato è ancora in via di quantificazione, ma non appare ingente. Resta però grande lo spavento e il profondo senso di inquietudine per la facilità con cui i malviventi si sono introdotti nell'abitazione di un quartiere residenziale a poca distanza dal duomo, una zona che oltretutto in passato era già stata in più occasioni visitata dai professionisti dello scasso.
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Il Gazzettino