Colpo in gioielleria, l'orefice insegue il ladro per la strada e lo blocca

La gioielleria Biscontin a Pordenone dopo il colpo
PORDENONE «Fermateloooo... bastardo...». È l’orefice Emilio Biscontin che urla sotto i portici di piazza XX Settembre. Grida e rincorre un giovane che...

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PORDENONE «Fermateloooo... bastardo...». È l’orefice Emilio Biscontin che urla sotto i portici di piazza XX Settembre. Grida e rincorre un giovane che scappa verso viale Martelli. Insieme a un complice ha appena sottratto dall’Oreficeria Biscontin due contenitori di preziosi anelli con brillantino: ogni scatola vale 9 mila euro. Biscontin corre. E nonostante l’avversario abbia soltanto 22 anni, non molla. All’altezza del Tribunale lo agguanta, scivola, si fa male a un gomito, ma riesce a trattenere il giovane. È lui, di fatto, che lo arresta in flagranza di reato, recupera una parte del bottino e consegna Riccardo R., originario di Caserta, alla Squadra Volante. Il complice è riuscito a scappare con la sua parte di refurtiva: è un giovane mulatto a cui le forze dell’ordine stanno dando la caccia.


 Mentre Biscontin correva all’inseguimento del ladro, una passante ha chiamato la sala operativa della Polizia. La pattuglia della Squadra Volante è arrivata in piazza XX Settembre mentre l’orefice stava tornando indietro, trascinando il 22enne per il bavero del giubbotto.  E se il giovane avesse reagito? E se fosse stato armato? Biscontin ha un guizzo con gli occhi: «Non avevo voglia di mettergli le mani addosso e nemmeno lui a me. Eravamo esausti».


 
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Il Gazzettino