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PRATA - Dalla birreria “Tana del Luppolo” è sparita la cassettina contente le destinate alla parrocchia Santa Lucia di Prata. Il sospetto del responsabile del locale è che a rubarla sia stato un venditore ambulante, entrato nel locale attorno alle 19 di giovedì. Ma sembra che non sia l’unico furto con destrezza di elemosine solidali, poiché nei giorni scorsi è stata segnalata la sparizione di un’altra cassettina al Bar alla Crose di Porcia. Il furto di Prata lo denuncia Simone Colusso, beer sommelier di Portogruaro, dal 2018 responsabile della “Tana del Luppolo” in via Martiri della Libertà, nel centro del paese. Quanto devoluto nel piccolo contenitore di cartone è destinato ad arrivare, tramite don Pasquale Rea, al Centro Missionario Diocesano. Da quando Russolo lavora nella birreria, insieme con i suoi collaboratori ha deciso di mettere nella cassettina le mance lasciate dai clienti, che a volte aggiungono le loro libere donazioni. Poi, prima della feste di Pasqua, il denaro viene consegnato al parroco.
LA SPARIZIONE
Giovedì sera nel locale è entrato un uomo, sconosciuto e non del paese, su cui sono caduti i primi sospetti una volta scoperta la sparizione. «È entrato uno straniero con un borsone di canovacci, fazzoletti eccetera - ha scritto il barista nella pagina social di Prata -.
IL LOCALE
Alla “Tana del Luppolo” si beve birra e generosità, perchè, afferma il responsabile, «per solidarietà e per la gioia del prossimo da noi un pasto caldo gratuito lo trovi sempre, soprattutto i disagiati». Ma il venditore ambulante, a quanto sembra, ha preferito fare un prelievo in proprio. Russolo ci tiene a sgombrare il campo da ogni equivoco, sull’accusa rivolta all’uomo: «Premetto che non è una questione di razzismo, anche perché i miei colleghi di lavoro sono dell’Angola, Bangladesh, Pakistan, Ghana». Nonostante il furto subìto, lo staff della birreria ha deciso che il “don” non poteva rimanere senza il consueto obolo per le missioni. «La cassettina gliela abbiamo sempre consegnata la settimana prima di Pasqua - ha proseguito il barista -. Perciò, vista la situazione, io e il mio collega Luciano abbiamo deciso di toglierci 60 euro a testa dallo stipendio, per riempire di nuovo il salvadanaio». Quindi il parroco avrà le consuete donazioni della “Tana del Luppolo” da far arrivare ai centri missionari diocesani. A cui si aggiungono i generi alimentari che Simone ha conferito alla parrocchia per essere distribuiti ai profughi ucraini.
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Il Gazzettino