SACILE (Pordenone) - Ha trentadue anni, è un cittadino di nazionalità albanese ed è pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e la normativa sul...
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I primi colpi a Porcia
L’indagine prende avvio il 9 novembre dello scorso anno a seguito di una serie di furti messi a segno di notte nella frazione Palse, a Porcia. Qui, al tempo, facendo un forellino sugli infissi delle abitazioni, i ladri si erano introdotti nelle case; i militari dell'Arma erano riusciti a individuare e arrestare il responsabile dei colpi il 22 novembre successivo a Conegliano (Treviso): si trattava del Trushi, bloccato all’interno del supermercato Conè mentre si organizzava per l’ennesimo furto.
40 furti in 14 giorni
Gli investigatori gli attribuiscono oltre 40 furti in casa messi a segno con la stessa tecnica a danno di abitazioni nelle province di Pordenone, Treviso, Venezia e Mantova, tutti compiuti in soli 14 giorni. Le indagini sono complesse: l'uomo, infatti, viaggia su auto rubate che parcheggia distanti dai luoghi dove poi commette i furti, muovendosi a piedi anche per chilometri attraverso la campagna.
Il nascondiglio
Lo stretto monitoraggio cui viene sottoposto porta agli investigatori di raccogliere nei suoi confronti elementi importanti per la Procura di Pordenone: gli vengono contestati i furti e viene scoperto il nascondiglio in una scuola dismessa a San Vendemiano (Treviso); qui viene rinvenuta gran parte della refurtiva sottratta, poi restituita ai derubati.
Tutti i furti commessi di novembre 2017
Il 9 novembre a Palse di Porcia, il 10 novembre Ostiglia (Mantova), l'11 novembre a Fossalta di Piave, l'12 novembre a Pordenone, il 13 novembre a Monastier (Treviso), il 14 novembre a Volta Mantovana, il 15 novembre Eraclea e San Biagio di Callalta (Treviso), il 16 novembre a Sacile, il 17 novembre a San Biagio di Callalta, il 18 novembre a Pordenone, il 20 novembre a Sacile e il 22 novembre a Eraclea.
Espulso, torna in clandestinità
Trushi, già condannato per altri reati analoghi commessi in Piemonte e Lombardia, era stato espulso nel settembre scorso dal territorio nazionale dopo un periodo di detenzione; poi era tornato in clandestinità, continuando a delinquere. Ora nel carcere di Pordenone e la Procura di Pordenone gli ha notificato l'avviso di conclusione indagini in relazione a tutti i furti.
La collaborazione dei cittadini
La Compagnia dei carabinieri di Sacile, sempre attiva per contrare i reati predatori, ottiene così un ulteriore risultato positivo, frutto della costanza e dell’impegno nelle indagini e nel controllo del territorio. Tutto questo è stato possibile anche grazie alle segnalazioni che giungono alla centrale operativa dai cittadini che vengono invitati a segnalare qualunque circostanza, persona o movimenti sospetti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino