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ROVIGO - Vanno a picco i fatturati delle aziende di fuochi d'artificio polesane, colpite da una crisi mai vissuta prima. «Il 2020 si è chiuso con una perdita tra l'85 e il 90% degli incassi registrati negli altri anni - sottolinea Michele Martarello, amministratore delegato della Martarello Group di Arquà Polesine - Siamo passati da 30 a 10 dipendenti. Il 2021 lo vedo ancora con speranza solamente se cambieranno le disposizioni del Governo: in questo caso potrei recuperare il 70% degli spettacoli che quest'anno non abbiamo potuto eseguire. Nessuno ha mai vietato di fare spettacoli pirotecnici, ma avendo la limitazione di mille persone presenti al massimo nelle piazze, praticamente tutti ci hanno annullato le commesse. Se dovessimo riuscire a restare in piedi nonostante tutte le perdite economiche subìte nel corso del 2020, stimabili in 5 milioni di euro, potrei dire di essere orgoglioso di festeggiare i primi 100 anni dalla nascita della Martarello Group. Avevamo in cantiere tanti progetti per celebrare il nostro primo secolo di vita, ma ahimè sono andati tutti in fumo».
ZERO CONTRIBUTI
Michele Martarello lamenta il fatto che il Governo si è dimenticato del comparto. «Non ci sono stati dati ristori, abbiamo dovuto pagare 60mila euro di contributi all'Inail, il pagamento dell'Iva è slittato ad aprile, ma non avendo avuto incassi, rinviarlo di qualche mese per noi poco importa.
CASSA INTEGRAZIONE
Clara Dalzini, responsabile della direzione generale della Parente Fireworks di Melara, è molto preoccupata. «Abbiamo 40 persone in cassa integrazione, solo 10 stanno lavorando, ma dal 2 gennaio ne resteranno solo 2-3 che saranno utilizzate in ufficio. Abbiamo avuto perdite economiche tra il 75 e l'80%, per 4 milioni di euro. Un dato che avrebbe potuto essere peggiore, se solo nei primi tre mesi dell'anno scorso non avessimo lavorato più degli altri anni. A gennaio abbiamo intenzione di organizzare una maxi-protesta, per far valere i nostri diritti. Contiamo di lavorare con l'estero, aprendo fuori Italia delle attività, sempre che ci sia la possibilità di vaccinarsi tutti, perchè altrimenti non ci si può muovere fuori dal proprio Paese. Abbiamo oltre 130 anni di storia, ma se la situazione non cambia la vedo durissima, anche perchè le tasse si devono pagare e avevamo acquistato materiali per estate, autunno e inverno che non sono più stati utilizzati».
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