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Funghi velenosi, come distinguere l'Amanita falloide (velenosissima e mortale) dall'Amanita cæsarea, non velenosa e squisita. Molto spesso i cercatori inesperti confondono le due, correndo rischi altissimi per la salute.
Amanita falloide, come riconoscerla
Il nome tecnico è Amanita phalloides, ma questo fungo è molto conosciuto anche come Amanita falloide o Tignosa verdognola. Si tratta del fungo più velenoso che esista in natura, la sua tossicità è elevatissima e il suo polimorfismo la rende simile a molte altre specie, quindi facilmente confondivile con altri sporofori commestibili. Questo fungo è talmente pericoloso che, nel caso in cui si sia così fortunati da sopravvivere dopo averlo mangiato, le conseguenze sono comunque gravissime: in molti casi i pazienti curati sono costretti all'emodialisi a vita o al trapianto di fegato. Non solo, i sintomi da avvelenamento da questo fungo possono essere avvertiti anche 8 ore dopo averlo ingerito.
Amanita cæsarea, come riconoscerla
Il fungo che molti cercano e che potrebbe essere confuso con la Amanita falloide è proprio lì'Amanita cæsarea, conosciuta anche come ovolo buono oppure ovolo reale (pensate un po', i Romani lo chiamavano "Cibo degli Dei").
Amanita muscaria, come riconoscerla
Amanita muscaria, conosciuta anche come l'ovolo malefico oppure ovolaccio, è un fungo molto velenoso ma per fortuna altrettanto riconoscibile. Il classico cappello rosso con verruche bianche o gialle, inconfondibile da adulto ma, badate bene, allo stadio di ovulo può essere scambiato per un porcino. Questo fungo è tossico e allucinogeno.
Sintomi di avvelenamento da funghi
Vomito, diarrea, dolore addominale, cefalea, dolori diffusi, i sintomi da avvelenamento da funghi possono essere precoci - entro 2 ore dall'ingestione - oppure tardivi - dopo le 6 ore dall'ingestione. Alcuni funghi possono causare allucinazione, euforia e aumento del battito cardiaco e innalzamento della pressione arteriosa. Nel caso di avvelenamento da Amanita falloide e altri funghi velenosi della famiglia Amanita, Gyromitra e Cortinarius, vomito e diarrea compaiono tra le 6 e le 12 ore, sono quindi sintomi tardivi. Si riscontra poi ipoglicemia. Nei pazienti si sviluppa una insufficienza epatica (che si manifesta con l'ittero) e in alcuni casi anche renale (che si manifesta con la riduzione della minzione).
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