Il testamento di Sofia: «Non sprecate neanche un secondo del vostro tempo»

Il testamento di Sofia: «Non sprecate neanche un secondo del vostro tempo»
PADOVA - «Mi fa rabbia ultimamente entrare in Facebook e Instagram e leggere post dove la gente si lamenta. Ma vivetevi un po' questa vita, vi create soluzioni negative...

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PADOVA - «Mi fa rabbia ultimamente entrare in Facebook e Instagram e leggere post dove la gente si lamenta. Ma vivetevi un po' questa vita, vi create soluzioni negative per cose inutili. Non sprecate neanche un secondo del vostro tempo, non ve lo rende indietro nessuno. Io, intanto, tiro fuori i denti perché voglio vincere, voglio godermi anche con gli interessi, i miei attimi di vita».

 

Eccolo, letto da don Marino Massaro, parroco della chiesa di San Giovanni battista di Pontevigodarzere, il testamento di Sofia Calliope Zilio, 26 anni vissuti pieni e stroncati da un tumore che lei chiamava Morfeo e che aveva deciso di raccontare senza pudore e timori sui social, attraverso la pagina Facebook Il mio, il nostro cammino. 
 
L'OMELIA
Ed è al mondo dei social, frequentati dai tanti ragazzi che ieri alle 9, hanno preso d'assalto la chiesa sotto il cavalcavia per darle l'ultimo saluto, che Sofia, morta il 29 luglio, si rivolge. Parole lette in apertura dell'omelia al Vangelo che parla delle persone di buona volontà paragonandole al sale della terra. «Sofia è stata un inno alla vita ha commentato il sacerdote era piena e desiderosa di compiere tante cose nonostante quel male che la attanagliava. Più di qualcuno avrà detto come mai, non capisco ma quello che Sofia ci ricorda è che lei è stata un sale, ha dato il gusto alla vita con il canto, la danza. Era amante della natura, degli animali, soprattutto delle farfalle». Testimonianze, vive, queste di chi era Sofia. E di chi è ancora. Il silenzio della sua scomparsa era lo stesso che aleggiava ieri mattina, quando la bara di legno chiaro sormontata da un cuscino di girasoli è entrata in chiesa. Ad accoglierla, musiche in inglese. Canzoni che lei amava tanto e che i suoi amici le hanno restituito. «Diceva sempre perché ci lamentiamo? ed è vero, noi ci lamentiamo tanto, anche nel mondo giovanile ha continuato il parroco Io penso che Sofia abbia vissuto a pieno la sua vita, anche se è stata solo di 26 anni. Cosa sono poi 26 anni, il momento in cui una persona esplode nella vita e fa progetti. Lei ha vissuto tutto questo nella sua vita. Io non so dirvi se quello che è capitato a Sofia sia giusto. Lei ha lottato contro il male e contro ogni evidenza. Oggi Sofia ci dice che oggi è facile, ma portate quello che avete gustato in me, fatelo anche dopo. Non sparisce». 

IL DIARIO ON LINE

Come non sparisce il suo diario on line in cui passo passo la giovane ha raccontato l'osteosarcoma che l'aveva colpita, da cui era guarita e che poi si era ripresentato un anno fa. Tutte tappe ricordate in quel bagno di luce, era lei stessa a darle il nome, che era diventata la sua pagina Facebook dove lei chiamava alla discussione tutti i suoi amici, ogni giovedì sera, e raccontare le tappe del suo cammino. L'ultimo post, giovedì 5 luglio, poi più nulla. Nemmeno il 9 luglio, nel giorno del suo ventiseiesimo compleanno. La malattia, Morfeo, che aveva preso il sopravvento e le aveva tolto la forza e le parole. «Sofia era luce, non si poteva nascondere, doveva splendere», ha ricordato don Marino «perché aveva capito anche nel dolore che il dono più grande che aveva ricevuto era la vita. Pensate a che lotta questa ragazza, dai 15 ai 26 anni. Una lotta che sembra vinta e che invece ricomincia. Se non apprezziamo questo, se non prendiamo la sua voglia di vivere, allora Sofia sarebbe morta per nulla. Sofia sta cantando, sta ballando adesso».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino