Morta ad un mese dall'incidente ma non arriva il via libera al funerale

Morta ad un mese dall'incidente ma non arriva il via libera al funerale - Foto di vlanka da Pixabay
CAORLE - Da un mese attendono di organizzare il funerale della loro cara. Sempre più pesante l'attesa del via libera del Pm di Pordenone per i familiari di Giuseppina...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

CAORLE - Da un mese attendono di organizzare il funerale della loro cara. Sempre più pesante l'attesa del via libera del Pm di Pordenone per i familiari di Giuseppina Marchesan, la 60enne di Caorle deceduta a causa di un incidente dopo un mese di agonia. Neanche prima di Natale potranno dare l'estremo saluto alla sorella deceduta da quasi un mese e il rischio è che si vada all'anno nuovo: dalla Procura di Pordenone non arriva infatti il nulla osta per la sepoltura.

Giuseppina Marchesan è stata investita il 23 ottobre scorso da un'auto mentre era in sella alla sua bicicletta elettrica ed è deceduta dopo più di un mese di agonia, il 27 novembre. La vittima percorreva Strada Traghete quando, all'altezza dell'intersezione con via Firenze, è stata travolta da una Toyota Yaris condotta da G. D., 84 anni, anche lui caorlotto, che procedeva nel senso opposto di marcia, verso il centro, e che ha inspiegabilmente svoltato a sinistra all'incrocio senza darle la precedenza e tagliandole la strada. In seguito al tremendo impatto la ciclista è rovinata a terra battendo la testa e riportando un pesante trauma cranico più svariate fratture. Trasportata in elisoccorso all'ospedale dell'Angelo di Mestre, la ferita è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico al capo e ricoverata nel reparto di Rianimazione, in stato di coma e in prognosi riservata, per poi essere trasferita nella casa di cura Sileno e Anna Rizzola di San Donà di Piave, dove però non si è mai ripresa fino al tragico epilogo, il 27 novembre, che ha gettato nella disperazione i suoi cari: Giuseppina non era sposata e non aveva figli, ma lascia tre sorelle e un fratello a cui era molto legata, oltre ai nipoti che ora attendono il nullaosta per organizzare il funerale alla loro cara.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino