CAORLE - Da un mese attendono di organizzare il funerale della loro cara. Sempre più pesante l'attesa del via libera del Pm di Pordenone per i familiari di Giuseppina Marchesan, la 60enne di Caorle deceduta a causa di un incidente dopo un mese di agonia.
Giuseppina Marchesan è stata investita il 23 ottobre scorso da un'auto mentre era in sella alla sua bicicletta elettrica ed è deceduta dopo più di un mese di agonia, il 27 novembre. La vittima percorreva Strada Traghete quando, all'altezza dell'intersezione con via Firenze, è stata travolta da una Toyota Yaris condotta da G. D., 84 anni, anche lui caorlotto, che procedeva nel senso opposto di marcia, verso il centro, e che ha inspiegabilmente svoltato a sinistra all'incrocio senza darle la precedenza e tagliandole la strada. In seguito al tremendo impatto la ciclista è rovinata a terra battendo la testa e riportando un pesante trauma cranico più svariate fratture. Trasportata in elisoccorso all'ospedale dell'Angelo di Mestre, la ferita è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico al capo e ricoverata nel reparto di Rianimazione, in stato di coma e in prognosi riservata, per poi essere trasferita nella casa di cura Sileno e Anna Rizzola di San Donà di Piave, dove però non si è mai ripresa fino al tragico epilogo, il 27 novembre, che ha gettato nella disperazione i suoi cari: Giuseppina non era sposata e non aveva figli, ma lascia tre sorelle e un fratello a cui era molto legata, oltre ai nipoti che ora attendono il nullaosta per organizzare il funerale alla loro cara.