Addio a Fulvio, l'albergatore-artista: era il cantore del paesaggio di Sappada

Fulvio Puicher Soravia
SAPPADA - Era un personaggio eclettico della comunità di Sappada, Fulvio Puicher Soravia, morto a 68 anni, stroncato dal male contro cui ha lottato per anni, senza mai...

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SAPPADA - Era un personaggio eclettico della comunità di Sappada, Fulvio Puicher Soravia, morto a 68 anni, stroncato dal male contro cui ha lottato per anni, senza mai perdere la grinta che contraddistingueva il suo stile di vita. Albergatore, pittore e incisore, animatore della vita culturale della vallata, egli lascia un vuoto non solo nella famiglia, colpita nei mesi scorsi dai lutti per la morte del papà e del fratello della moglie Graziana, ma anche negli ambienti economici e turistici, che avevano in lui un supporto, spesso critico, ma sempre propositivo. 

Negli anni della sua attività di albergatore in borgata Fontana era riuscito a qualificare l'Hotel Sport non solo per la genuinità della cucina, che egli stesso curava con piatti raffinati, ma anche per la gentilezza dei rapporti con la clientela ed il periodico rinnovo degli ambienti. La vena creativa che Fulvio sapeva tradurre nelle preparazioni gastronomiche era anche l'aspetto che egli esprimeva con passione nell'attività di incisore di maschere in legno di cirmolo o di larice e nella composizioni di opere pittoriche. L'anima di artista faceva di Fulvio un cantore della tradizione e del paesaggio di Sappada. 

Nelle prossime settimane a Sappada si celebreranno le domeniche del Ploda Vosenocht, il carnevale dei rollate e delle lovre da indossare sul viso con caratteristiche perlopiù grottesche per parodiare l'umanità irrisa dal clima carnascialesco. A questa manifestazione Fulvio partecipava con la sua capacità di incisore e le maschere di legno che negli anni egli creava sono esposte nella sala d'ingresso dell'albergo, con i colori e le fogge più varie. Ma lo spazio più intimo della sua espressione artistica era la saletta al piano terra, dove egli dedicava le giornate dei periodi di mezza stagione, quando l'albergo era chiuso o a servizio ridotto, alla pittura. I suoi quadri erano racconti poetici del paesaggio che attornia Sappada, ma anche degli scorci delle antiche borgate con le case di legno. Lo stile dei suoi dipinti si ispirava al maestro Pio Solero, da cui Fulvio aveva tratto insegnamento e che omaggiava con le spatolate di bianco a figurare le nevicate e con le composizioni di colori dei fiori che sembravano un inno alla vita. Le mostre che ogni anno allestiva nei periodi estivi erano visitate da tanti turisti. Gli ultimi mesi di vita di Fulvio sono stati un doloroso percorso, nel quale però non ha mai perso la speranza di resistere e vedere la prossima primavera, quando avrebbe ancora dipinto la rinascita. I funerali di Fulvio Puicher si svolgono oggi nella chiesa di Santa Margherita. 

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Il Gazzettino