MESTRE - «Il sovraffollamento degli appartamenti ha fatto scappare da Mestre molti residenti che pur di andarsene sono stati costretti a svendere i loro immobili»....
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Il sovraffollamento porta degrado e gravi problemi igienici e si riverbera su tutti gli aspetti che influiscono sulla qualità della vita in un condominio – spiega Gianpaolo Zane, presidente Gesticon di Venezia – e in molti casi noi non sappiamo chi c’è all’interno degli appartamenti più affollati perché i residenti vanno e vengono, cambiano in continuazione, affittano e subaffittano. Se noi potessimo accedere all’anagrafe comunale dei residenti negli immobili che amministriamo, potremmo verificare il reale numero di inquilini presenti. Non si può vivere in dieci in sessanta metri quadri, quando questo succede noi riceviamo la protesta degli inquilini e poi chiamiamo i Vigili oppure la Questura, ma il modo migliore per affrontare questa situazione che sta creando un forte allarme sociale è attuare un coordinamento diretto tra gli amministratori condominiali e l’amministrazione comunale. Questo è l’unico modo per sapere chi c’è effettivamente all’interno di un appartamento e se il numero delle persone è compatibile con le dimensioni dell’immobile».
Dello stesso avviso sono gli agenti immobiliari che intermediano la vendita o la locazione degli alloggi e che, sentiti in Commissione insieme con gli amministratori di condominio, hanno presentato alcune proposte per evitare che le norme del nuovo Regolamento vengano aggirate. «Se si considera solo la superficie, allora negli appartamenti più vecchi di Venezia ci possono stare anche 12 persone in 120 metri quadri, di cui però 50 possono essere corridoi – ha spiegato ieri in aula Roberto Loschi, presidente provinciale della Fiaip - e quindi per stabilire se un appartamento è sovraffollato, bisogna valutare anche il numero di locali e fare una perequazione tra i due dati>. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino