Dissapori con i docenti, alla Primaria è un fuggi fuggi di scolari

L'edificio di via Rividella che accoglie la scuola elementare di Canale d'Agordo
CANALE Fuga dalla scuola primaria di Canale. Se ne vanno, per frequentare altrove, 2 “remigini”, 6 alunni di seconda, 1 di terza, 6 di quarta e 4 di quinta. Per questi...

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CANALE
Fuga dalla scuola primaria di Canale. Se ne vanno, per frequentare altrove, 2 “remigini”, 6 alunni di seconda, 1 di terza, 6 di quarta e 4 di quinta. Per questi 19 bambini è stato chiesto il trasferimento in scuole di paesi vicini. Un’emorragia che impoverisce Canale dove, nell’anno scolastico 2018-2019, a entrare in aula saranno solamente dieci scolaretti: nove di terza e uno di quinta. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, con una pluriclasse piccola piccola. Un esodo che i genitori collegano a «un disagio generalizzato percepito all’interno della struttura scolastica frequentata dai figli». All'origine della situazione ci sarebbero dei dissapori tra insegnanti. 

LA QUESTIONE
Ovvio che i genitori abbiano fatto cerchio. Intanto ponendosi varie domande: la scuola primaria di Canale è destinata a chiudere per sempre i battenti? I bambini che vorrebbero rimanere a Canale verranno trasferiti d’ufficio? E non sarebbe il caso di andare alla radice del problema che sta portando al fuggi fuggi? Sta di fatto che l’Istituto Comprensivo di Cencenighe, di cui, oltre a Canale e Cencenighe, fanno parte Agordo, Falcade e Vallada, non sta passando un’estate facile.
IL DOCUMENTO

«I nostri figli, soprattutto nel corso degli ultimi mesi, riferiscono di una evidente tensione tra gli insegnanti». Un clima difficile che viene raccontato nei dettagli in una lettera che, già a metà giugno, è stata inviata al dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, al dirigente e al Consiglio di istituto del Comprensivo di Cencenighe. Il problema va a cascata. A detta dei genitori si rilevano, infatti, «situazioni di mancata sorveglianza degli alunni negli spazi comuni durante le lezioni e durante l’intervallo». Conseguenza? L’imbrattamento dei servizi igienici, fatto che «ha comportato, per l’intera mattinata, la chiusura a chiave dei bagni riservati ai bambini, con mancata fruizione degli stessi». Altra questione sollevata: «I bambini raccontano di vere e proprie azioni che non hanno altro scopo se non nuocere o recare turbativa ad altri». Le firme, in calce al documento che riporta altri dettagli, sono trenta. Quelle di genitori preoccupati («I nostri figli rischiano di non maturare mai la necessaria fiducia nelle istituzioni extrafamiliari»), decisi a chiedere a chi di dovere «di verificare in maniera puntuale quanto lamentato». Nel testo i firmatari auspicano una soluzione per una «situazione che sta inevitabilmente alimentando un’evidente sfiducia da parte nostra nella scuola o, comunque, in alcuni suoi operatori». Quindi, due mesi fa, l’avviso: «In assenza di idonei provvedimenti iscriveremo i nostri figli in istituti scolastici limitrofi che possano garantirci maggiore tranquillità». Oggi siamo a questo punto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino