Frode Iva sui prodotti petroliferi, sequestrati 74 milioni ad un'azienda

Frode Iva sui prodotti petroliferi, sequestrati 74 milioni ad un'azienda
VERONA - La Guardia di finanza di Verona, in un'operazione contro l'evasione e le frodi fiscali nel settore dei carburanti, ha effettuato un sequestro preventivo per oltre...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VERONA - La Guardia di finanza di Verona, in un'operazione contro l'evasione e le frodi fiscali nel settore dei carburanti, ha effettuato un sequestro preventivo per oltre 74 milioni di euro. Il provvedimento, assunto dal Giudice per le indagini preliminari, Luciano Gorra, del Tribunale di Verona su richiesta della locale Procura della Repubblica, Pm Paolo Sachar, è stato emesso nei confronti di una società della provincia che commercializza prodotti petroliferi all'ingrosso.


Il titolare sono sospettatati di aver evaso l'Iva per un importo complessivo di oltre 74 milioni di euro. I militari hanno già sequestrato disponibilità bancarie (liquidità, polizze vita, investimenti obbligazionari) per oltre 4,2 milioni di euro, di cui circa 3,2 milioni di euro in capo alla società e poco più di un milione di euro in capo al legale rappresentante. Tra gli altri beni che i Finanzieri hanno assicurato allo Stato sono ricompresi, inoltre, 4 lingotti d'oro del controvalore di oltre 20 mila euro, 2 immobili adibiti a sede dell'attività aziendale (un capannone e un magazzino-deposito) e quote societarie. L'ipotesi di reato contestata è di «dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti» e di «omesso versamento di Iva». L'impresa, infatti, avvalendosi di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti (emesse da società cartiere compiacenti), ha indicato nelle dichiarazioni Iva relative agli anni d'imposta 2016, 2017 e 2018, elementi passivi fittizi per oltre 120 milioni di euro, così evadendo una corrispondente imposta sul valore aggiunto. 
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino