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MILANO - I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, su delega dei pm Paolo Storari e Giordano Baggio, hanno effettuato perquisizioni a casa e nei due uffici a Treviso e nel trevigiano di Federico Nardi, cognato di Paolo Fassa, titolare dell'azienda trevigiana di calcestruzzi Fassa Bortolo, e in passato anche patron dell'omonima squadra di ciclismo.
Nardi è tra gli indagati nell'inchiesta in cui Fassa e la figlia Manuela sono accusati di frode fiscale e auto riciclaggio dopo la scoperta di un sistema architettato per nascondere al fisco lo yacht di famiglia lungo 50 metri, con i relativi costi di mantenimento. Yacht che è stato sequestrato a gennaio.
La somma che sarebbe stata riciclata ammonta a circa 5 milioni di euro - al netto delle provvigioni, di un milione, che sarebbero rimaste in tasca ai complici - denaro che, in seguito al pagamento da parte della Fassa Srl di false fatturazioni, sarebbe finito - come si legge nel decreto di perquisizione - alle società londinesi della famiglia dell'industriale intestatarie del maxi-yacht, il "Blanca". Le fiamme gialle hanno sequestrato carte e documenti contenuti nei pc.
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