OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
SAN DONÀ DI PIAVE - In carcere. Da ieri i fratelli Michele (46 anni) e Stefano Mazzon (35), il primo residente e Treviso, l'altro a Noventa di Piave, sono finiti in cella. Così come Salvatore Mercurio (55), commercialista leccese di Taviano. Lo ha deciso la Cassazione venerdì pomeriggio confermando quando disposto dal Tribunale del Riesame, cui aveva ricorso la Procura di Venezia, con la pm Elisabetta Spigarelli, dopo che il Gip aveva rigettato la misura di custodia cautelare per reati fiscali, societari e fallimentari. Era la fine di gennaio di quest'anno, quando le indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Venezia, erano culminate con una serie di perquisizioni tra Veneto, Puglia e altre regioni e sequestri per 16 milioni di lire: somma equivalente al danno provocato all'Erario e alle casse previdenziali per Iva evasa e contributi non versati. Numerosi i nomi iscritti nel registro degli indagati, oltre una quarantina, fra i quali spiccava quello del commercialista di Conegliano Nicolò Corso.
ACCUSA
Secondo l'accusa, sono stati proprio i Mazzon, in particolare il maggiore dei due, attraverso la M.L.
PANDEMIA
I fratelli Mazzon si sono dimostrati per così dire creativi anche in tempo di Covid, cogliendo le opportunità commerciali emerse con l'emergenza sanitaria, reinventandosi importatori e rivenditori di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale poi ritirati dal commercio perché materiale privo del marchio Ce. Condotta questa per la quale Michele Mazzon lo scorso maggio venne denunciato.
Il Gazzettino