Chiede soldi all'amico all'estero, ma è una truffa dei pirati del web

Chiede soldi all'amico all'estero, ma è una truffa dei pirati del web
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UDINE - Ho bisogno di aiuto. Sono stato derubato. Puoi mandarmi i soldi per rientrare in Italia?. La richiesta di aiuto parte apparentemente dalla mail di un amico ma nasconde una vera e propria truffa. È solo un modo per spillare denaro al malcapitato, alla completa insaputa del reale intestatario della mail da cui sembra provenire l'Sos. Casi di frode della richiesta di aiuto si sono diffusi negli ultimi tempi anche in provincia di Udine e più in generale in Friuli Venezia Giulia.

 
Denunciati talvolta dal malcapitato che, ricevuta la mail, convinto di aiutare un amico in difficoltà ha seguito passo passo le istruzioni contenute nella missiva per inviare il denaro richiesto, salvo accorgersi solo in seguito, dopo aver contattato l'amico, di essere vittima di un raggiro. Altre volte è proprio il reale proprietario della casella di posta hackerata, da cui partono le mail truffaldine, a rivolgersi alla Polizia postale per segnalare l'intrusione nella propria casella, messo in guardia dai suoi contatti della rubrica che hanno ricevuto le mail sospette. Tra il migliaio di truffe sul web di cui si è occupata negli ultimi mesi la Polizia postale del Friuli Venezia Giulia «ci sono anche casi come questi», conferma la dirigente della Polizia postale regionale Enrica Patti. 
«Il truffatore viola lo spazio web mail, acquisisce i contatti nella rubrica e invia una richiesta di soldi dicendo di trovarsi all'estero con problematiche economiche. Per lo più vengono indicati paesi africani o comunque lontani, di solito extraeuropei».
In genere le forme di pagamento che vengono richieste sono «in bitcoin spiega ancora la dirigente della Polizia Postale -, una criptovaluta, strisce alfanumeriche non tracciabili, che non consentono poi di verificare effettivamente la destinazione del denaro». «Qualcuno purtroppo è caduto nel raggiro. Fortunatamente non sono tantissimi».
Qualcuno, infatti, è riuscito a sventare il raggiro contattando direttamente l'amico da cui partiva la mail o ben sapendo che chi apparentemente scriveva non poteva trovarsi all'estero. I consigli fondamentali per difendersi dal raggiro sono due. Innanzitutto «è fondamentale proteggere la casella di posta con password sicure, dagli 8 ai 12 caratteri, che contengano sia numeri che lettere, maiuscole e minuscole, nonché caratteri speciali, come asterischi o punti interrogativi È fondamentale anche cambiare spesso la password di protezione della mail. È importante anche mantenere sempre i software aggiornati». Apparentemente, infatti, il titolare della casella di posta non si accorge che il proprio indirizzo è stato violato sino a quando non arrivano le mail truffaldine.
Il secondo consiglio, per chi riceve la richiesta di aiuto, è quella di contattare telefonicamente l'apparente interlocutore prima di effettuare qualsiasi versamento. 

Elena Viotto 
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Il Gazzettino