VENEZIA - In classe fa freddo, gli studenti escono e si radunano nel parco. La dirigente scolastica, dopo ripetuti inviti a rientrare (soprattutto rivolti ai minori), decide di...
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GLI STUDENTI
Il motivo risale a una protesta improvvisata lo scorso 30 gennaio: «In centinaia, tra studenti e studentesse, siamo usciti dalla scuola in segno di protesta - aggiungono dal collettivo - dopo giorni di freddo e disagi per denunciare una situazione affinché venisse davvero affrontata a livello strutturale e non con piccoli interventi a tampone che fanno riemergere i problemi dopo poco». I ragazzi si sono radunati in parco Savorgnan (dietro l'edificio) per un'assemblea. «Siamo tornati davanti alla sede centrale per fare pressioni dopo aver saputo che una classe non veniva lasciata uscire. Ci siamo trovati davanti la preside che rifiutando il dialogo e senza cercare capire la situazione, faceva pressione ai ragazzi, visto che a suo dire così tante persone in fondamenta violavano le norme di sicurezza». Se alcuni sono rientrati, altri hanno scelto di proseguire con la protesta. E per loro è arrivata la nota. «Chi si attiva per la scuola andrebbe premiato, non punito. Esigiamo l'immediato annullamento della nota disciplinare ricevuta dai dalle centinaia di studenti e studentesse».
LA PRESIDE
La preside spiega invece di non aver punito i ragazzi per aver manifestato, cosa che è accaduta (senza note) anche venerdì con un'altra manifestazione. «La cosa grave, per cui hanno avuto l'ammonimento, è che sono andati in giro per le classi facendo uscire gli alunni, anche i ragazzi del biennio che sono minorenni - spiega la dirigente - Quando si sono riuniti nel parco, mi sono avvicinata per discutere e invitarli a rientrare, chiedendo di fare attenzione ai minorenni e facendo notare che in caso contrario si sarebbero assunti la propria responsabilità individuale». La maggioranza è rientrata in classe. «Ho fatto il giro, classe per classe, e controllato le presenze. Chi non è rientrato, un centinaio di ragazzi, ha avuto un ammonimento, anche a fronte delle proteste dei genitori. Tutti abbiamo una precisa responsabilità su queste scelte». E ci tiene a precisare che non ci sono problemi agli impianti. «Che un termosifone non vada può capitare anche nelle migliori strutture e questo edificio è in regola. In alcune classi poi abbiamo trovato le valvole chiuse, che hanno fatto danni. Inutile che raccontino che l'impianto non funziona. Se ci sono guasti, il tecnico interviene e in un'ora tutto torna a funzionare. Questa protesta è veramente fuori misura».
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Il Gazzettino