Treni, Italo spariglia le carte. A rischio i 3 milioni per le Frecce Trenitalia

foto di repertorio
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UDINE Italo è appena sbarcato a Udine e Pordenone con i suoi treni di un rosso fiammante (e una dote di oltre 3mila prenotazioni per il primo mese sulle nuove piazze nordestine) diretti a Roma e Napoli che già scompiglia le carte sul tavolo, come d'altronde si era augurato il direttore commerciale della società appena approdata in Fvg. A cominciare dal jolly che pesa di più nella partita dei trasporti: quei tre milioni di euro messi sul piatto anche quest'anno dalla nostra Regione con una delibera di giunta del 23 novembre 2018 per dar corpo alla convenzione con Trenitalia (che scadrà il 7 dicembre) per sostenere il passaggio delle Frecce in Fvg e collegare così Udine e Trieste a Milano e Roma. Perché l'assessore regionale ai Trasporti Graziano Pizzimenti dice chiaramente di non escludere affatto la possibilità di togliere a Trenitalia quei fondi.

L'ASSESSORE«Il fatto che esista la concorrenza di più società all'interno della stessa traccia - dice Pizzimenti - cambia completamente lo scenario e quindi la riflessione è già iniziata su quei 3 milioni e su come gestire lo sviluppo delle Frecce all'interno dello stesso tragitto. Anche per quanto riguarda gli incentivi, bisogna verificare come fare, perché giustamente fra le diverse società ci dev'essere parità di trattamento per tutti». Questo, ovviamente, potrebbe tradursi in più modi, come esemplifica lo stesso Pizzimenti a mò di ipotesi: incentivi suddivisi equamente, «un milione e mezzo e un milione e mezzo», oppure «niente per nessuno». Ma, come non sfugge neanche all'assessore, sinora «è vero che Italo non ha chiesto agevolazioni. Ho fatto una riflessione assieme ai miei uffici e ho chiesto che mi preparino una scheda su come vengono dati questi soldi per capire come vengono erogati, di che tipo è il contratto e quali sono i termini del contributo. Verifichiamo. Se l'assegnazione finisce quest'anno, non è escluso che possiamo togliere i 3 milioni a Trenitalia in futuro».

ITALO D'altronde, intervistato da Il Gazzettino era stato proprio il direttore commerciale di Italo a buttare il proverbiale sasso nello stagno, dicendo di sperare apertamente che l'arrivo del nuovo operatore potesse scompigliare gli equilibri regionali: «Facciamo di tutto con le nostre forze, senza chiedere agevolazioni e quindi probabilmente forse non sarà corretto darle neanche al nostro concorrente statale», aveva detto Bona, riferendosi ai 3 milioni di euro dati dalla Regione a Trenitalia. Quei fondi hanno una storia ormai datata, visto che la proroga della convenzione con Trenitalia (la prenotazione dei 3 milioni per il periodo 9 dicembre 2018-7 dicembre 2019 a carico del bilancio 2018-2020 è stata decisa dalla giunta Fedriga con una delibera di novembre 2018) è figlia del documento madre che stabiliva la prima intesa con la società ferroviaria, stipulata a giugno del 2012 sulla base di un'autorizzazione contenuta già nella finanziaria del 2010. Poi è seguito un atto integrativo ad ottobre 2014 per ulteriori servizi sulla Trieste-Mestre.

TRENITALIA Ma Trenitalia fa sapere che «il servizio con i treni Freccia in territorio friulano è svolto da Trenitalia sulla base di un apposito contratto su specifica richiesta della Regione Friuli Venezia Giulia. La contribuzione versata da parte della regione concorre alla copertura dei costi ed è necessaria a garantire la sostenibilità economica del servizio fatto da Trenitalia che non può essere raggiunta con i soli ricavi da mercato derivanti dalla vendita dei biglietti. Il contratto è in scadenza il prossimo dicembre 2019 e la regione potrà decidere di non dare ulteriore seguito al rapporto con Trenitalia così come in base a proprie valutazioni di esclusiva convenienza economica ciascun operatore può valutare se rendere o meno il servizio in regime di mercato e di rinunciare se per caso alla remuneratività del servizio stesso».

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Il Gazzettino