La Caritas gestirà la mensa dei poveri all'addio dei frati Cappuccini

Donazione di cibo dei supermercati Interspar ai Frati di Rovigo
ROVIGO - Nel caso di chiusura del convento dei Cappuccini, la mensa per i poveri e i servizi di assistenza ai bisognosi passeranno, probabilmente, alla Caritas diocesana. Ad...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ROVIGO - Nel caso di chiusura del convento dei Cappuccini, la mensa per i poveri e i servizi di assistenza ai bisognosi passeranno, probabilmente, alla Caritas diocesana. Ad annunciarlo è il vescovo Pavanello, a pochi giorni dalla notizia dell'addio dei frati dal capoluogo. «In realtà si parla da una decina d'anni della chiusura del convento - spiega il vescovo - ci sono due conventi a pochi chilometri di distanza, a Lendinara. Chiusure e ridimensionamenti stanno riguardando tutti i conventi del Nord, per il calo delle vocazioni».


A decidere la sorte dei frati di Rovigo, rimasti in 15 a gestire i servizi ai fedeli e ai poveri, sarà il Capitolo generale dell'Ordine che si riunirà nei primi mesi del 2023, tra febbraio e marzo. In quella sede si potrebbe dare corso all'ipotesi di chiudere il convento, lasciando Rovigo orfana della storica istituzione religiosa che fin dalla fondazione nel Medioevo, si è dedicata ad accogliere i cittadini in difficoltà. Una volta presa la decisione, la chiusura vera e propria, dicono al convento, «avverrà tra agosto e settembre». 

Che ne sarà delle circa 30 persone che quotidianamente ricevono un pasto caldo grazie ai frati e delle centinaia di bisognosi che settimanalmente ricevono spesa e vestiario? Senza contare il caldo offerto a chi vive per strada. «Stiamo valutando di prendere in gestione il servizio - risponde il vescovo - in modo da non lasciare la città senza una risorsa così importante, soprattutto in tempi di difficoltà economica e incremento della povertà. Dobbiamo ancora individuare in quale struttura, non so se sarà possibile mantenerlo dov'è. Se il convento verrà dismesso, non so quale destinazione avrà l'imponente edificio che un tempo ospitava anche il seminario».


Il convento fu costruito tra il 1888 e il 1890 per interessamento di padre Angelo d'Aviano, che volle dedicare la chiesa a San Lorenzo da Brindisi, Cappuccino veneto, canonizzato da Leone XIII pochi anni prima, nel 1881. La presenza dei Cappuccini in città risale al 1568, quando eressero un convento in borgo San Bernardo, lungo l'antico corso dell'Adigetto. L'attuale convento fu radicalmente restaurato nel 1952.
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino