Tre fratellini sottratti ai nonni paterni, la Cassazione: «Un errore»

I nonni di tre minori dopo un anno sono riusciti a riottenere l'affidamento dei ragazzi allontanati dalla madre
La Cassazione ha deciso: i tre fratellini potranno tornare dai nonni, ai quali erano stati affidati. Clamorosa la sentenza dei supremi giudici che ha ribaltato la decisione del...

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La Cassazione ha deciso: i tre fratellini potranno tornare dai nonni, ai quali erano stati affidati. Clamorosa la sentenza dei supremi giudici che ha ribaltato la decisione del tribunale dei minori di Venezia che aveva affidato i tre fratellini a una struttura protetta. Nonostante i nonni paterni fossero già affidatari dei bambini. Per un anno questi ragazzini hanno vissuto lontano dal loro paese, costretti a frequentare una nuova scuola, a farsi altri amici.  Nel frattempo il papà, il nonno e la nonna non si sono dati per vinti. Sono arrivati fino a Roma, in Cassazione. I supremi giudici hanno riconosciuto le loro ragioni. I bambini la prossima settimana potranno riabbracciare i loro nonni e tornare con loro. Dopo la sentenza della Corte d’Appello di Venezia, tutto sembrava perduto. Marco, Angelo e Maria (i nomi sono di fantasia) di 15, 11 e 8 anni erano stati allontanati dalla famiglia paterna; a prendersi cura di loro una struttura protetta distante diversi chilometri dal loro paese. Senza che, tra l’altro, il tribunale avesse fissato un termine, quanto tempo cioè dovevano restare in quell’organismo. Il fantasma di Bibbiano, con le storie tutte ancora da chiarire di bimbi strappati alle loro famiglie, ha steso la sua ombra sulla Sinistra Piave. Il fantasma si è scontrato con il papà e i nonni paterni che non si sono arresi.

IL RICORSO
Un ricorso in Cassazione è impegnativo, ma quando si tratta del futuro dei propri figli, nessun denaro è meglio speso. Così, per il tramite dello studio legale Ferri di Oderzo e Treviso, è stato inoltrato il ricorso avverso la sentenza della Corte d’Appello di Venezia che appunto aveva confermato quanto disposto dal tribunale dei Minori, cioè che i ragazzini fossero allontanati dalla famiglia e collocati in una struttura protetta. 
L’ANTEFATTO
L’atmosfera familiare si era incrinata a causa della difficile separazione intervenuta fra i genitori. I minori vivevano con la mamma ma la situazione era molto complicata. Tanto che nel luglio 2018 il sindaco del paese di residenza dei ragazzini, Un comune in Sinistra Piave, con specifica ordinanza, aveva disposto che i tre fratelli fossero affidati ai nonni paterni. «Alla capacità dell’affido temporaneo di porsi quale misura diretta a superare gli esiti di condotte pregiudizievoli dei genitori – scrive la Suprema Corte nella sentenza – deve quindi accompagnarsi il legame del minore con la famiglia di origine, di cui i nonni sono chiara espressione e tanto in strumentale tutela del diritto, finale e personalissimo, del primo (il minore ndr) a crescere nella famiglia naturale a salvaguardia del suo sano ed equilibrato sviluppo psico-fisico». Sul tema la Cassazione si era espressa sia nel 2015 che nel 2018. Dallo studio legale Ferri precisano che l’ordinanza emessa dal sindaco del comune di residenza dei ragazzi era fatta molto bene. Ma questa aveva carattere provvisorio, dovendo intervenire il tribunale dei Minori di Venezia con un provvedimento definitivo.
LA CRITICA

Con decreto del luglio 2018 il Tribunale dei minori dispose il collocamento dei tre fratelli in un ambiente “etero familiare”, diverso cioè dalla famiglia di origine, perchè secondo tali giudici sia i genitori che i nonni non potevano occuparsi dei ragazzi. «Un provvedimento – precisano i legali – basato su una relazione dell’Usl 2. Senza che fosse stata disposta una perizia, con l’intervento di esperti. Nella sentenza la Cassazione lo precisa: l’eventuale istruttoria in merito all’adeguatezza del familiare prescelto quale affidatario deve essere accuratamente svolta. Ciò non è stato fatto». Già ad agosto 2018, il papà e i nonni paterni ricorrevano contro il provvedimento del tribunale dei minori. Niente da fare, la Corte d’Appello conferma la decisione del tribunale dei Minori. A questo punto la scelta è stata di andare in Cassazione. Fino alla clamorosa sentenza di pochi giorni fa. «Fra pochi giorni i ragazzi potranno tornare dai nonni - conferma lo studio Ferri - I familiari ora continuano a chiedersi chi risarcirà i minori, chi risarcirà i nonni per la sofferenza patita». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino