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VENEZIA - Dopo l'inno di Mameli, i vaccini ai bambini e i movimenti neofascisti, ecco il Green pass. Sui già scoppiettanti rapporti tra Fratelli d'Italia e Lega in Consiglio regionale Veneto, rischia di abbattersi un altro fulmine: una mozione con cui i meloniani intendono chiedere che la giunta Zaia si attivi nei confronti dell'esecutivo Draghi, per far abolire completamente l'utilizzo del certificato verde. Ad annunciarlo è il capogruppo Raffaele Speranzon: «Siamo e saremo leali verso i nostri alleati in Veneto, ma non possiamo rinunciare ad esercitare il nostro ruolo politico, che a livello nazionale ci vede all'opposizione di un Governo che si protrae di emergenza in emergenza, frustrando le legittime aspettative degli elettori che nel 2018 hanno fatto una scelta di campo».
LE SCINTILLE
Sono dunque previste nuove scintille, fra i banchi della maggioranza a Palazzo Ferro Fini? Speranzon dice di no: «Dobbiamo solo fare una valutazione sul calendario, perché ad aprile c'è spazio per una sola seduta consiliare e una discussione a maggio potrebbe essere tardiva. Ma politicamente noi siamo contrari a uno strumento che ora è come un ombrello aperto con il sole. Avendo letto in questi mesi frequenti dichiarazioni di autorevoli esponenti della Lega, contrari all'utilizzo del Green pass, mi aspetto un comportamento conseguente al momento dell'eventuale voto. Dopodiché se dovessero emergere posizioni diverse, ne prenderemmo atto, ma non per questo ci sentiremmo in dovere di fare marcia indietro, perché noi stiamo dalla parte dei cittadini». È difficile però immaginare che gli zaian-leghisti possano platealmente sconfessare una misura promossa dal Governo che sostengono, tanto più dopo che nei mesi scorsi il loro capogruppo Alberto Villanova ha pubblicamente stigmatizzato le affermazioni no-pass e no-vax di qualche parlamentare del proprio partito.
I TEMI
Proprio sulle vaccinazioni, ad ogni modo, Fdi rivendica la propria coerenza rispetto al comportamento degli alleati. «La mozione contro le discriminazioni a scuola tra bambini vaccinati e non ribadisce Speranzon era stata pensata sulla base delle dichiarazioni rese dai ministri della Lega.
I LIVELLI
Da tutte queste frizioni, emerge un dato: più che sulle norme regionali, che sono la principale prerogativa dell'assemblea legislativa, Fdi e Lega litigano su progetti di legge statale e mozioni di argomento nazionale. «Ma i due livelli sono strettamente interconnessi», ribatte Speranzon, proiettando verso Roma l'ennesimo motivo di tensione: «Ci siamo rimasti male quando abbiamo proposto di eleggere un veneto liberale (Carlo Nordio, ndr.) come presidente della Repubblica e invece altri hanno preferito un siciliano...».
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