Frasi razziste sul Facebook: a scrivere il dipendente comunale

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BADIA POLESINE - È bufera su un dipendente comunale finito nell'occhio del ciclone per essersi lasciato andare a esternazioni sui social che di certo mal si sposano con le deleghe a Cultura e Pari opportunità, da poco affidategli dal sindaco. Una delle frasi è stata inserita a commento di un articolo condiviso sul profilo Facebook dal capogruppo di minoranza Gianni Stroppa. Da qui ci è voluto poco perché l'eco dell'accaduto si diffondesse. Cittadini ed esponenti politici della minoranza hanno manifestato per i post del dipendente, fino alla nota di Adesso Badia in cui il consigliere Idana Casarotto riporta alcuni post, compreso un riferimento a Hitler.


«Chiediamo al sindaco e all'Amministrazione di prendere le distanze e provvedimenti urgenti - scrive Casarotto, ora all'opposizione, ma fino a poche settimane fa assessore alla Cultura -. Il dipendente, sul social network, ha pubblicamente dichiarato che L'Italia è un paese di bianchi commentando una notizia di attualità relativa alla scelta di un albergatore di non assumere un cittadino italiano per il suo colore della pelle. La cultura, ci chiediamo preoccupati, può essere messa sotto la responsabilità di chi condivide simili opinioni e quindi rinnega spudoratamente e con orgoglio i principi fondamentali della Costituzione? Il dipendente, a oggi, si troverebbe in ferie. E da parte sua, il sindaco Giovanni Rossi rimanda al mittente qualunque tipo di collegamento tra quanto scritto e il Comune sottolineando che come primo cittadino ha sì la responsabilità sul ruolo dei dipendenti, ma non su quanto scrivono o dicono.


«Innanzitutto sia chiaro che rifiuto ogni collegamento tra quanto scritto e la nostra amministrazione ha precisato Rossi . Valuteremo il da farsi, ma intanto mi limito a un'osservazione: il gruppo consiliare Adesso Badia, se lo crede giusto, può presentare formali denunce ma non deve strumentalizzare questa vicenda. E ricordo che anche nella precedente Amministrazione, dove erano presenti esponenti dell'attuale minoranza, si era già discusso in sede di giunta su frasi come queste postate sui social». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino