Belluno. La hypercar Frangivento schiantata: simbolo in piazza per la sicurezza stradale

BELLUNO - La Frangivento Asfanè numero 1 da mille cavalli – prototipo unico al mondo – con tanto di muso distrutto sarà in bella mostra per un mese...

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BELLUNO - La Frangivento Asfanè numero 1 da mille cavalli – prototipo unico al mondo – con tanto di muso distrutto sarà in bella mostra per un mese sotto Porta Dante. Per la prima volta l’hypercar a firma del bellunese Giorgio Pirolo sarà visibile dopo il pauroso incidente avvenuto, in un tornante a gomito, il 17 settembre durante la cronoscalata Pedavena-Croce d’Aune. «Avrà lo scopo di simboleggiare la rinascita dopo un errore», precisa Pirolo senza nascondere il fatto che è lui il responsabile dello schianto finito, per fortuna, senza conseguenze per pubblico, pilota e navigatrice al suo fianco, la kazaka Yeva Kostenko. «Ho sbagliato io in quella curva», è l’ammissione. Ecco che l’esposizione dell’auto ha un significato ben diverso rispetto alle precedenti messe in mostra.

Sarà accompagnata da un motto sulla attenzione che si deve tenere in strada. Reciterà, più o meno così: «Vai piano perché sei un esemplare unico». Per Giorgio Pirolo, insomma, «la persona vale, come anche l’auto». La preziosa Frangivento dovrà essere ovviamente protetta, soprattutto nell’ottica di evitare vandalismi notturni. Il progetto, in velocità, è partito, con il patrocinio del Comune di Belluno. Il “bilico”, con una teca in ferro e plexiglass destinata alla copertura, arriverà a metà della prossima settimana. Una cordata di imprenditori bellunesi sta operando in tal senso: sono le ditte Edilfer, Metalfer e Vant.

«In tempo record hanno realizzato la teca». Giorgio Pirolo - designer che si è riscoperto scrittore e che durante le festività natalizie presenterà in varie località turistiche della provincia il suo romanzo “I disegni non parlano” - ritorna sull’incidente: «Siamo stati fortunati, nessuno ha subito danni, l’auto ci ha protetti grazie alla cellula di sicurezza dell’abitacolo che io avevo progettato». Sul tema motori e sulle corse in salita Giorgio Pirolo ha idee chiare: «Creano buon richiamo di pubblico e gli appassionati sono molti, dai 20 ai 60 anni – è la premessa, a cui di aggiunge la considerazione – siamo però ora in un periodo di transizione culturale ed ideologico collegato all’ecologismo, per cui vi è attenzione, ad esempio, nei confronti del cambiamento climatico». Certo è che a livello mondiale esiste una sempre maggiore sensibilizzazione nei confronti di ogni questione volta al “green”. Così conclude Pirolo che, tra altro, ha avuto, a fianco come navigatore sulla corsa Alpe del Nevegal il sindaco Oscar De Pellegrin: «Sta di fatto che questioni legate a benzina, rumore, velocità non sono guardate di buon occhio».

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Il Gazzettino