Rocchetta in cella, studia ungherese per poter parlare con un detenuto

Franco Rocchetta
VENEZIA - «L'ho trovato di buon umore, rideva, scherzava, ha letto tutte le pagine dell'ordinanza e ha detto che magari può aver commesso delle ingenuità e che gli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VENEZIA - «L'ho trovato di buon umore, rideva, scherzava, ha letto tutte le pagine dell'ordinanza e ha detto che magari può aver commesso delle ingenuità e che gli inquirenti hanno frainteso qualcosa, ma per il resto gli veniva da ridere».




Lo dice Diego Bottacin, consigliere regionale del Veneto, che ha incontrato in carcere l'ex sottosegretario e senatore Franco Rocchetta, arrestato nell'operazione della procura di Brescia contro gli indipendentisti. «È riuscito - dice Bottacin a "La Zanzara", che ha diffuso una nota - a portare in cella un libro, ma ha chiesto un dizionario ungherese perché uno dei suoi compagni di cella viene dall'Ungheria e vuole parlarci bene». «Un po' di slavo e arabo lo conosco - riferisce Bottacin delle parole di Rocchetta - quindi riesco a parlare coi miei compagni di cella».



«Ha detto - riferisce Bottacin - di aver parlato con i carabinieri durante l'ultimo comizio e ha detto ai militari che lui lavora per una transizione pacifica verso l'indipendenza». «Non mi è sembrato molto preoccupato nel merito - aggiunge il consigliere regionale - e quando gli ho raccontato della solidarietà di molti leghisti ha voluto precisare di essere stato lui a lasciare la Lega e di non essere mai stato cacciato».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino