Poche battute, ma con dentro un messaggio chiarissimo. «È necessaria un’idea di accoglienza saggia e intelligente, non buonista». Parole quasi...
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«Ognuno faccia la sua parte perché l’accoglienza sia possibile, sia un qualcosa che non diventa soltanto un accumulo, ma un’integrazione. Su questo tutti dobbiamo fare un esame di coscienza, a partire dalla grande politica», ha ammonito Moraglia, chiamando in ballo le scelte degli amministratori e in un certo senso rilanciando la sostanza del discorso che Papa Francesco aveva fatto un mese e mezzo fa: «Sui migranti, l’Europa non si deve spaventare. Ma esiste la prudenza dei governanti che devono fare il calcolo di come poterli sistemare perché oltre a riceverli, li devono anche integrare», aveva dichiarato nel viaggio di rientro dalla Svezia dov’era stato per i 500 anni della riforma di Lutero.
Ieri il Patriarca ha pronunciato il passaggio a braccio appena un istante prima di impartire la benedizione finale, quasi a voler aggiungere la riflessione all’ultimo momento dopo che nell’omelia aveva parlato a lungo del valore del lavoro, dell’importanza della famiglia e dell’educazione dei figli. E, anche qui, il messaggio di Moraglia è stato altrettanto chiaro: nella vita non conta solo lavorare, ci sono anche gli affetti. «Guai se un lavoratore s’identificasse unicamente con il lavoro. Guai, siamo uomini», ha sottolineato aggiungendo che «è bene e necessario che ci sia uno spazio di umanità in ciascuno di noi anche al di là e oltre le questioni di lavoro. Il tempo passa e i figli crescono: per poco possiamo tenerli sotto le nostre ali di padri e madri, poi crescono e il tempo che non viene dato loro nei primi anni di vita non è più possibile darlo dopo». Altre parole che ai presenti sono risuonate come un riferimento indiretto alla querelle sulle aperture festive dei centri commerciali e degli ipermercati, a partire dal caso del Carrefour di Portogruaro e con tutta probabilità di Marcon per i giorni di Santo Stefano e Capodanno. I lavoratori rivendicano il diritto al riposo e due giorni fa la Regione ha annunciato la convocazione di un “tavolo etico” con le parti, per concordare un calendario annuale di chiusure da rispettare.
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Il Gazzettino