Muore durante una gara di pesca, sotto accusa i soccorsi in ritardo

Pescatore muore durante una gara. sotto accusa i soccorsi
FONTANAFREDDA - «Mi manca l’ossigeno, non riesco a respirare». Sono state queste le ultime parole pronunciate domenica mattina da Valter Ricetto, il 60enne...

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FONTANAFREDDA - «Mi manca l’ossigeno, non riesco a respirare». Sono state queste le ultime parole pronunciate domenica mattina da Valter Ricetto, il 60enne nativo di Fossalta di Portogruaro, ma residente in via Villutta a Taiedo di Chions, morto a causa di un malore, forse un arresto cardiaco. L’uomo stava partecipando al lago Orzaie a una competizione dilettantistica di pesca sportiva quando, all’improvviso, ha avuto un mancamento. Sotto accusa, però, sono finiti i soccorsi che sarebbero arrivati in ritardo. 

La gara si era appena conclusa e i partecipanti si stavano accingendo a raccogliere canne, ami e lenze. Poi si sarebbero riuniti per un momento conviviale.  Erano da poco passate le 10.30 quando Ricetto ha cominciato ad andare in affanno respiratorio. Sono stati i compagni del Gruppo pescatori di Taiedo, del quale faceva parte, a soccorrerlo. Tra questi, anche il presidente Giovanni Bianco, che si è immediatamente accorto con qualcosa non andava. «Per dire il vero – racconta ancora scosso Bianco – pensavo fosse stanco. Mi sono preoccupato di farlo sedere su una panca e di fargli bere qualcosa di caldo». Le condizioni di Ricetto, però, continuavano a peggiorare. Faceva sempre più fatica a respirare e, a un tratto, si è accasciato. I presenti hanno capito la gravità della situazione: mentre un pescatore del gruppo ha cominciato a praticargli le prime manovre di soccorso, Monica, la moglie di Giovanni Pizzinato (la famiglia che gestisce praticamente da sempre il lago Orzaie), ha chiamato il Numero unico per le emergenze 112: «Correte, qui c’è un uomo che sta male». Ma l’attesa, come ha raccontato chi domenica era presente e ha assistito alla scena, è stata snervante. Tant’è che qualcuno, non vedendo nessun mezzo di soccorso arrivare, ha contattato nuovamente il Nue chiedendo di velocizzare i tempi di arrivo. Quando l’ambulanza è arrivata – dopo più di mezz’ora dalla prima chiamata – ormai era troppo tardi: Ricetto non dava più segni di vita. Il personale medico ha provato in tutti i modi a defibrillare il cuore del 60enne di Taiedo ma non c’è stato nulla da fare.
I PRECEDENTI

È andato in scena un film già visto altre volte. L’ambulanza e i soccorritori erano partiti tempestivamente, ma non conoscendo la strada, avevano impostato le coordinate nel navigatore satellitare. «Abbiamo constatato più volte – allarga le braccia la moglie di Pizzinato – come il sistema gps indichi non solo una strada più lunga rispetto a quella tradizionale, ma, di fatto, spinge gli utenti a girare attorno al lago senza fargli trovare l’entrata giusta. Spesse volte mi trovo a fare i conti con pescatori che, invece di accedere attraverso l’ingresso principale, giungono al lago per i campi». La stessa cosa è accaduta domenica mattina. «Sentivamo in lontananza la sirena dell’ambulanza – racconta Monica – ma il mezzo non giungeva mai a destinazione. Sicché ho mandato anche un ragazzo nei pressi della rotatoria per indicare ai soccorritori la direzione giusta da prendere». Quando il mezzo è arrivato (correttamente) al lago Orzaie, però, era troppo tardi: il cuore di Valter aveva smesso di battere. «Abbiamo fatto il massimo per salvargli la vita – racconta il presidente Bianco – ma, purtroppo, non c’è stato verso di rianimarlo. Anche di recente era stato male, ma sono situazioni che abbiamo appreso, purtroppo, troppo tardi. Quando ormai non c’era più nulla da fare. Era una persona di compagnia, un bravo pescatore. Ci mancherà il suo modo di stare insieme al resto del gruppo, così come ci mancheranno quelle trasferte alle quali difficilmente decideva di non partecipare».
Alberto Comisso Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino