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Palladio si tuffa in Bernardinello Engineering, gioiello padovano del trattamento delle acque con l'obiettivo a medio termine della quotazione in Borsa. Il fondo vicentino ha acquisito in totale il 70% della società di Cadoneghe fondata nel 1995 da Angelo Bernardinello (attuale presidente e figlio d'arte) e da Federico Nicolazzi, amministratore delegato, che resteranno soci al 30% con la società Afra e rimangono al timone operativo. Nell'operazione, Palladio ha rilevato il 23% in mano alla Blue Water, un club deal di imprenditori che fa capo a Ruggero Jenna e Francesco Sala. «Palladio assumerà la maggioranza arrivando al 70% del capitale della società. La società Afra, che controlliamo in maniera paritetica io e Angelo Bernardinello, ha ceduto infatti un altro 47% - spiega Nicolazzi, 56 anni, padovano, laurea in casa in chimica industriale - noi rimarremo azionisti al 30% e siamo pronti a reinvestire una parte dei nostri introiti per la crescita. In questo modo abbiamo garantito l'indipendenza e l'italianità della nostra società, evitando che finisse preda delle multinazionali straniere. Non le nascondo che ci hanno fatto una corte serrata e probabilmente ci avrebbero pagato molto di più: il nostro è stato anche un gesto d'amore verso il Veneto e verso i nostri 100 dipendenti, la gran parte sotto i 35 anni e laureati in materie scientifiche, che per noi sono una famiglia. Per fortuna abbiamo trovato un partner come Palladio, che ci lascia libertà di gestione ed è un maestro per le operazioni di sviluppo». Obiettivi? «In 3-4 anni la quotazione in Borsa, spero nel mercato principale. Ci arriveremo auspicabilmente facendo delle acquisizioni, potenziando le linee interne e aumentando l'attività del nostro centro di ricerca che è il fiore all'occhiello della nostra società - risponde Nicolazzi -. Una volta sbarcati in Borsa noi rimarremo in azienda, in accordo con Palladio. E continueremo a collaborare con la mia università di Padova, un totem della nostra attività fin dall'inizio».
BREVETTI PADOVANI
Tanti i brevetti nel trattamento delle acque per fini industriali che hanno portato la Bernardinello a crescere in maniera ininterrotta dal 95: «L'anno scorso abbiamo chiuso a circa 30 milioni di fatturato (un terzo all'estero), con ebitda di circa 9 milioni, quest'anno dovremo essere in linea se non in crescita - spiega Nicolazzi - la società ha un rating da tripla A e si è sempre autofinanziata.
Il Gazzettino