La super architetta indagata per mafia inviata a Padova a gestire il Pnrr: il crollo e rinascita veneta della funzionaria calabrese

Il municipio di Padova
PADOVA - «Non rivesto alcun incarico a Padova, avendovi già rinunciato per ragioni strettamente personali». Così l'architetto calabrese Maria...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - «Non rivesto alcun incarico a Padova, avendovi già rinunciato per ragioni strettamente personali». Così l'architetto calabrese Maria Alfonsina Stuppia chiude la vicenda relative alla nomina da super consulente per il Comune di Padova. L'architetto Stuppia risulta indagata per le infiltrazioni mafiose nel Comune di Pizzo Calabro e le dimissioni sono state formalmente presentate ieri, 15 febbraio, alla Regione, che ora dovrà affidare l'incarico ad un altro professionista.

LA RICOSTRUZIONE
Tutto inizia lunedì, 14 febbraio, quando il Comune annuncia l'arrivo di quattro esperti assunti dalla Regione per dare supporto nei procedimenti amministrativi connessi ai maxi-progetti con i fondi Pnrr: nuovo tram e nuova stazione, alta velocità, recupero dell'ex palazzina del Coni e del Configliachi all'Arcella. Il Ministero della pubblica amministrazione aveva messo a disposizione della Regione una rosa di nomi sulla base di un concorso fatto alla fine dell'anno e i quattro professionisti affidati dalla Regione a Padova sono Dario Fantato (ingegnere civile), Claudio Melillo (esperto giuridico), Pier Paolo Rialto (geometra) e appunto Maria Alfonsina Stuppia, architetto pianificatore esperto in procedure d'appalto.

L'INCHIESTA
È subito emerso, però, che la cinquantaseienne ex responsabile dell'ufficio urbanistica di Pizzo Calabro lo scorso giugno è finita a processo insieme ad altre 146 persone perché coinvolta nell'inchiesta Imponimento coordinata dalla Dda di Catanzaro. Il Comune è stato sciolto per mafia e la professionista, dopo essersi candidata anche per la Regione Molise, è stata assunta dalla Regione Veneto.
L'atto di incarico è un lungo documento in cui si parla di un rapporto della durata di 12 mesi per una soglia indicativa di 150 giornate di lavoro con un importo di 500 euro lordi a giornata. Il nuovo rapporto professionale, però, si è chiuso prima di cominciare.

LE REAZIONI
«In Italia una persona è innocente fino al terzo grado di giudizio e quell'indagine non era elemento per escludere una professionista da una selezione - commenta l'assessore regionale al Personale, Francesco Calzavara - Aveva titolo per partecipare e mi risulta inoltre che avesse comunicato di avere un procedimento in corso. Tutto è stato fatto con la massima trasparenza. Parliamo di 22 figure che arrivano in Regione più altre 44 negli enti locali. Che questa professionista sia arrivata a Padova è un puro caso. I profili sono assegnati in base alle figure richieste dalle varie amministrazioni comunali».


Per il sindaco Sergio Giordani «è indubbiamente una questione delicata, sono certo che l'ufficio che aveva in capo la selezione abbia agito a norma di legge. Sono ben conscio che l'ammontare di quasi 400 milioni di euro di investimenti comporti una grande responsabilità e per questo abbiamo attivato specifici protocolli mirati ad evitare infiltrazioni».
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino